Quando la politica è debole…

2 giu – Se il dollaro non è più la moneta guida di un mondo che non esiste più, e l’euro non sa più a quale santo votarsi,  servirebbe la globale presa di coscienza di un indispensabiile ritorno ai fondamentali dell’economia. Se l’economia reale vale uno, e la superfetazione dei derivati è circa quindici,  a tremare dovrebbe essere il mondo intero.

Stranamente, noi ci perdiamo in chiacchiere su Grecia sì e Grecia no, mentre l’incontrollata e distruttiva speculazione finanziaria schiaccia l’economia reale. Anziché favorire le aziende sane, ma sottocapitalizzate,  si soccorrono le banche che hanno accumulato perdite colossali nella giungla dei derivati da loro stesse generati.

Il denaro che riproduce se stesso, senza passare attraverso l’economia reale, fa pensare alla favola di Pinocchio: convinto dal Gatto e dalla Volpe a sotterrare le monete d’oro nella  speranza di un raccolto abbondante.

Se la terra trema, non chiederti perché ha tremato; essa trema e tremerà  per ragioni che sfuggono al tuo controllo e alle tue previsioni. La sola possibilità dell’uomo è quella di ridurre in via preventiva le gravi conseguenze di un fenomeno incontrollabile.

L’uomo potrebbe fare moltissimo contro la speculazione finanziaria se la politica vera tornasse a governare il mondo. Anche Obama lo sa. Ha soltanto dimenticato di spiegarci come mai i padroni di Wall Street hanno speso miliardi di dollari per finanziare la sua prima campagna presidenziale.

Guglielmo Donnini

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