Costruzioni, ANCE: fallite 7.552 imprese, lo Stato paghi. Via ad azioni legali

15 mag – Dal governo Monti ”ci aspettiamo un cambiamento netto di tendenza e non ci vanno bene i pagamenti che avvengano semplicemente con baratti, ne’ con Bot e Cct e ne’ con garanzie varie. Noi vogliamo essere pagati con il denaro, vogliamo liquidita”’. Il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti chiede con forza che i crediti della Pubblica amministrazione vengano pagati cash.

In occasione del Dday delle costruzioni Buzzetti annuncia che gli imprenditori delle costruzioni hanno ”deciso di passare alle vie di fatto, bisogna stabilire i mancati pagamenti dello Stato e poi proseguire con l’azione legale dei decreti ingiuntivi”.

La situazione fortemente negativa che, ormai da cinque anni, sta vivendo il settore delle costruzioni, sta manifestando i suoi effetti anche sulla tenuta del tessuto imprenditoriale. Il numero crescente di imprese di costruzioni entrate in procedura fallimentare costituisce un esplicito indicatore di difficolta’ del settore. Secondo i dati di Cerved Group, le imprese di costruzioni entrate in procedura fallimentare sono passate da 2.216 nel 2009 a 2.776 nel 2011, con un aumento del 25,3%.

Complessivamente in tre anni i fallimenti nel settore delle costruzioni sono stati 7.552 su un totale di circa 33 mila nell’insieme di tutti i settori economici. Pertanto circa il 23% dei fallimenti avvenuti in Italia riguardano le imprese di costruzioni. E’ quanto ha reso noto l’Ance, l’associazione dei costruttori edili, in occasione del D-day delle costruzioni.

La tendenza si conferma anche nel primo trimestre del 2012 con un ulteriore aumento delle procedure fallimentari nel settore delle costruzioni dell’8,4% nel confronto con il primo trimestre 2011 (+4,2% l’aumento dei fallimenti nel complesso dell’economia).

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