Meta’ degli italiani dichiara meno di 15mila euro

ROMA, 30 Mar -I lavoratori dipendenti battono gli imprenditori: se i primi dichiarano infatti un reddito medio di 19.810 euro, i loro datori di lavoro, gli imprenditori, hanno invece, un reddito medio di 18.170 euro. E’ quanto risulta dalle ultime dichiarazioni diffuse dal ministero dell’Economia. Solo l’1% dei contribuenti dichiara più di 100.000 euro, mentre circa la metà ha un reddito che non supera i 15mila euro, e un terzo non supera i 10.000 euro. Inflazione stabile a marzo al 3,3% annuo, +0,5% mensile. In crescita del 4,6% il ‘carrello della spesa’, ai massimi dall’ottobre del 2008. Rincari per carburanti, caffé, sigarette e biglietti aerei. Si porta ai massimi dal 1995 la forbice fra prezzi e retribuzioni.   E’ quanto risulta dalle ultime dichiarazioni Irpef, presentate nel 2011, rese note dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.

REDDITO MEDIO E’ PARI A 19.250 EURO, +1,2% – Il reddito medio degli italiani è pari a 19.250 euro. E’ quanto risulta dalle ultime dichiarazioni dei redditi Irpef (dichiarazioni 2011 su anno di imposta 2010). In un anno il reddito è cresciuto dell’1,2%.

IN LOMBARDIA CON REDDITO PIU’ ALTO, CALABRA PIU’ BASSO – La regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (22.710 euro), seguita dal Lazio (21.720 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con 13.970 euro.

REDDITO PENSIONATI, 1.200 EURO LORDI AL MESE – I pensionati italiani sono più di 15 milioni (36,7% del totale contribuenti) e dichiarano un reddito medio da pensione di 14.980 euro, poco più di 1.200 euro lordi al mese. Se si considera il reddito complessivo posseduto da tali soggetti il valore medio sale a 18.280 euro (+22% rispetto al reddito medio da pensione).

SOLO 1 ITALIANO SU 100 DICHIARA PIU’100.000 EURO – Solo l’1% dei contribuenti italiani dichiara redditi superiori ai 100.000 euro. I contribuenti con redditi dichiarati superiori ai 300.000 euro sono invece 30.590, lo 0,07% del totale.

10,7 MLN CONTRIBUENTI NON PAGANO IRPEF – Circa 10,7 milioni di contribuenti “hanno imposta netta pari a zero”, in pratica non pagano l’Irpef. Si tratta di contribuenti a basso reddito compresi nelle soglie di esenzione o la cui cui imposta lorda si azzera con le numerose detrazioni del Fisco.

LAVORATORI BATTONO IMPRENDITORI, DICHIARANO DI PIU’ – I lavoratori dipendenti battono gli imprenditori: se i primi dichiarano infatti un reddito medio di 19.810 euro, i loro datori di lavoro, gli imprenditori, hanno invece un reddito medio di 18.170 euro. Il dato degli imprenditori tra l’altro è calcolato “con riferimento ai soli contribuenti che non dichiarano perdite”, si legge nel dossier.

IRPEF MEDIA A 4.840 EURO, +120 EURO IN UN ANNO – L’imposta netta Irpef sui redditi del 2010 ha un valore medio di medio di 4.840 euro e segna un aumento del 2,5% (+120 euro) rispetto ai 4.720 euro del 2009. L’imposta “positiva” è dichiarata da circa 30,9 milioni di soggetti, il 74 per cento del totale contribuenti.

ADDIZIONALI LOCALI PESANO 400 EURO A CONTRIBUENTE – L’addizionale regionale Irpef ammonta complessivamente a 8,6 miliardi di euro (+3,7% rispetto al 2009) con un importo medio per contribuente pari a 280 euro, mentre quella comunale ammonta a circa 3 mld (+0,4%) con un importo medio pari a 120 euro. L’addizionale regionale media più alta si registra nel Lazio (440 euro), seguito dalla Campania (360 euro), mentre l’addizionale regionale più bassa si registra in Puglia e Basilicata (180 euro). E’ quanto risulta dai dati delle dichiarazioni diffuse dal ministero dell’Economia.

AUMENTANO BADANTI, IN UN ANNO SPESA FAMIGLIE +21,8% – In un anno sono aumentati i contribuenti italiani (+18.000 circa) che hanno dichiarato di aver sostenuto spese per addetti all’assistenza personale (badanti), con un incremento del 21,8% dell’ammontare totale di tali spese.

SCONTI SU IRPF VALGONO 50 MILIARDI NEL 2010 – Gli sconti sull’Irpef valgono 50 miliardi di euro. Gli oneri deducibili sono stati pari a 22 miliardi di euro, mentre gli oneri detraibili al 19% hanno pesato per 28 miliardi. Sono deducibili le spese che comportano una diminuzione del reddito, mentre sono detraibili quelle che garantiscono uno sconto sull’imposta da pagare. Tra le detrazioni fanno la parte del leone quelle relative alle spese sanitarie che sono utilizzate da oltre 15 milioni di contribuenti;

MONITO NAPOLITANO, SUBITO RIFORME E SEVERITA’ FISCALE – “C’é la necessità assoluta di dare impulso a nuove politiche per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione tenendo conto delle situazioni socialmente difficili e critiche che si vanno determinando”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano oggi al Quirinale.Bisogna andare “assolutamente” avanti nel processo di riforma che deve essere accompagnato da politiche per la crescita e l’occupazione e “dalla necessaria severità fiscale”.”L’Unione Europea sta affrontando una crisi economica e finanziario molto complessa e difficile: l’Italia ha dato il suo contributo ad una scelta giusta come quella del ‘fiscal compact’, un accordo internazionale che ci consentirà di consolidare la stabilità e di avere uno sviluppo su basi sane e durature”, ha sottolineato Napolitano al termine di un incontro al Quirinale del nuovo presidente bulgaro Rosen Plevneliev.

Bisogna andare “assolutamente” avanti nel processo di riforma che deve essere accompagnato da politiche per la crescita e l’occupazione e “dalla necessaria severità fiscale”: lo ha detto Giorgio Napolitano oggi al QuirinaleIl presidente della Repubblica ha spiegato che è indispensabile mettere in campo “nuove politiche per la crescita e lo sviluppo” e favorire così “l’occupazione”. Ma soprattutto, pur “tenendo conto delle situazioni socialmente difficili e critiche”, non si deve “esitare a proseguire nel cammino delle riforme” ma sempre con “la necessaria severità fiscale”. Al termine di un incontro al Quirinale con il presidente bulgaro Rosen Plevneliev, il capo dello Stato ha anche sottolineato la necessità di proseguire nel “cammino dell’integrazione europea” che proprio la crisi economica rende “difficile ma necessario e senza alternative”

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