Maroni: rischiato il morto, criminali paghino. Alemanno: danni per un milione di euro


Si continua a lavorare a Roma a piazza S.Giovanni e dintorni per riparare le ferite dei violenti scontri scatenati ieri da gruppi di black bloc durante la manifestazione degli indignati.

Circa 70 i feriti, di cui tre gravi. Venti i fermati, 12 quelle arrestate fin ora. In un’intervista il sottosegretario Mantovano lancia l’allerta per una possibile coda di disordini anche oggi. Ferma la condanna delle violenze da parte di tutti i movimenti che hanno preso parte alla giornata di protesta che si svolgeva in tutto il mondo con manifestazioni pacifiche in centinaia di città.

MARONI, RISCHIO CONCRETO CI SCAPPASSE MORTO – Un ringraziamento alle forze dell’ordine, al prefetto e al questore è arrivato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. Grazie a loro “si è evitato che ci scappasse il morto. Il rischio era concreto perché i violenti si sono volutamente fatti scudo del corteo”. “Voglio che gli autori di queste violenze, veri e propri criminali, paghino in modo esemplare” ha aggiunto il ministro dell’Interno. “Attenzione: il Paese non può dividersi”: è l’appello di Maroni. Quanto accaduto ieri “è un fatto di inaudita gravità che va condannato da tutti senza esitazioni”, ha aggiunto.

ALEMANNO: DANNI PER UN MILIONE EURO – “Secondo una prima stima, molto approssimativa, e che dovrà essere definita con attenzione nei prossimi giorni, crediamo che la città abbia subito almeno un milione di euro di danni, sia per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, sia gli interventi per ripulire la città che per i danni materiali al selciato.

Sono stati trovati 20 metri cubi di sampietrini divelti e staccati per farne proiettili”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, facendo una prima stima dei danni provocati dalla guerriglia di ieri. “Roma si costituirà ancora una volta parte civile per i danneggiamenti di ieri, non solo per i danni materiali ma per quelli morali”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parlando dalla centrale di controllo della stazione Termini dopo aver visionato il video della telecamera di sorveglianza che ha ripreso i black block. “Questi video – ha detto il sindaco – sono preziosi per fare una vera e propria opera preventiva e la denuncia di chi ha partecipato a questi disordini. Dobbiamo liberarci dall’incubo dei violenti che girano durante le manifestazioni”.

Fa eco ad Alemanno presidente della Confcommercio romana Giuseppe Roscioli all’indomani degli scontri nel corteo degli Indignati. “Negozi saccheggiati, vetrine infrante, turisti incastrati negli alberghi con teppisti fuori. La stima dei danni di ieri a Roma è di poco inferiore al milione di euro. E’ stata messa in atto una vera devastazione“.

CONFCOMMERCIO: MENO PIAZZE E NUMERO MANIFESTANTI – All’indomani degli scontri nella giornata degli Indignati, il presidente della Confcommercio capitolina Giuseppe Roscioli chiede nuove regole per le manifestazioni: zone interdette come “le piazze storiche” e un “limite massimo per i partecipanti, perché non possiamo permetterci altre devastazioni del genere”. “Noi abbiamo un diritto costituzionale che è quello a manifestare – spiega Roscioli -, ma ne abbiamo un altro è quello al lavoro. Quando due diritti del genere confliggono vuol dire che c’é qualcosa che non funziona. Dopo i fatti di ieri c’é il rischio che questi teppisti approfittino anche di altre manifestazioni per devastare e noi lo dobbiamo impedire”.

Secondo Roscioli “a questo punto serve una regolamentazione più ferrea anche sulle future manifestazioni e cortei. Dobbiamo preservare il patrimonio storico, artistico ed economico di Roma e proteggere da questi rischi zone come piazza Venezia, piazza del Popolo, piazza Navona e il Pantheon. Dobbiamo individuare piazze in cui le manifestazioni si possano tenere sotto controllo. E in più – aggiunge -, è necessario stabilire un limite fisico di partecipanti, che a Circo Massimo può essere anche di 80-100 mila persone ma altrove no. Sono finiti i tempi in cui la contestazione deve passare necessariamente per le piazze – conclude -, c’é il web e altri mezzi di comunicazione che oggi sono molto più incisivi”.

ansa

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