Castel San Pietro Terme:Importanti progressi nella diagnosi dei tumori digestivi

I risultati delle ricerche della Gastroenterologia dell’Ospedale di Castel S. Pietro T. pubblicati da una delle
più autorevoli riviste mediche americane

Grande entusiasmo all’ospedale di Castel San Pietro Terme che in questi giorni “festeggia” la pubblicazione
dei risultati
di una ricerca avviata dalla sua UOC di Gastroenterologia nel numero di Settembre 2011 di Gastrointestinal Endoscopy, l’autorevolissima rivista ufficiale dell’American Society for Gastrointestinal Endoscopy, letta e studiata da milioni di specialisti in tutto il mondo.

“Quando una ricerca viene accettata e pubblicata da una rivista così autorevole – spiega il Prof. Giancarlo Caletti, Direttore della UOC Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’AUSL di Imola – significa che l’argomento dello studio è stato giudicato molto importate ed innovativo da un comitato di esperti internazionale. Solo l’1% degli articoli inviati da tutto il mondo
viene infatti ritenuto degno di essere pubblicato, dopo una severa selezione in cui critiche e bocciature sono spesso durissime. Questa volta abbiamo centrato l’obiettivo, e per questo devo esprimere la mia gratitudine al Dr. Pietro Fusaroli, responsabile del settore ricerca del nostro reparto, ma anche agli altri dirigenti medici che hanno collaborato con lui e dalle nostre bravissime
infermiere che non si sono mai tirate indietro quando c’era da lavorare oltre il dovuto”.

La ricerca pubblicata verte sulle potenzialità dell’ecografia endoscopica per la diagnosi precoce dei
tumori digestivi. Questa metodica, che consiste nell’esecuzione di un’ecografia all’interno del tubo digerente mediante uno speciale e costoso endoscopio sulla cui estremità è posta una sonda ecografica ad alta frequenza, si esegue nel nostro Paese fin dal 1982, quando al Policlinico S. Orsola di Bologna, proprio il Professor Caletti ed il collega Bolondi, la sperimentarono per primi presso l’istituto diretto dal prof. Barbara, sviluppandone tecnica ed indicazioni e ottenendo per questo riconoscimenti internazionali.

“Questa metodica ha avuto un notevole sviluppo nell’ultimo decennio in quanto divenuta indispensabile nella diagnosi e stadiazione dei tumori digestivi (esofago, stomaco, pancreas, vie biliari, retto e mediastino) – continua Caletti –  In casi ben selezionati essa è considerata da tutti gli esperti superiore all’ecografia tradizionale e perfino alla TAC e
alla Risonanza Magnetica. Dal 2001 l’UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Castel San Pietro è divenuta un punto di riferimento non solo provinciale, ma anche nazionale per l’esecuzione di questa metodica, che viene anche insegnata
ai medici specialisti italiani ed esteri che ogni anno frequentano il Master di II° livello in Endoscopia Avanzata, di cui siamo sede universitaria”.

La ricerca pubblicata prende avvio a Castel San Pietro Terme circa 3 anni fa, dalla stretta collaborazione della UOC di Gastroenterologia con l’Olympus Tokyo, leader nella produzione di eco endoscopi. Allo studio castellano si è poi associato il direttore della gastroenterologia dell’American University Hospital di Beirut che ha contribuito alla validazione di risultati.

“Abbiamo cominciato a studiare delle tecniche di potenziamento dell’immagine ecografica applicate agli ecoendoscopi, al fine di individuare i tumori dell’apparato digerente in una fase ancora più precoce di quella raggiunta e con maggiore accuratezza – spiega ancora il gastroenterologo – Potrei parlare di Color Doppler, Power Doppler, Armonica tissutale, elastografia, contrasto, armonica di contrasto, immagini tridimensionali, ma per pubblico che ci legge questosignifica ben poco. Per esemplificare, basti dire che grazie a questi studi oggi siamo in grado di vedere in 3 dimensioni un tumore, ad esempio del
pancreas, di soli 2 millimetri, evidenziandolo rispetto al tessuto normale e differenziandolo da zone circostanti infiammate, ma non tumorali. Tutto ciò consentirà di intervenire precocemente nel migliore dei modi ottenendo risultati di cura fino ad ora impensabili”.

Il prossimo riconoscimento all’Unità Operativa sarà tributato dal Congresso Europeo di Gastroenterologia che si terrà a Stoccolma a fine ottobre, nel corso del quale sarà distribuito un compact disc dimostrativo con le immagini relative alle metodiche oggetto della ricerca, realizzato dal Dr. Pietro Fusaroli e dall’Ingegnere capo dell’Olympus Europa.

“Si tratta di un successo di cui siamo davvero orgogliosi e per cui dobbiamo e vogliamo ringraziare il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Ing. Sergio Santi, che ha sempre creduto nel nostro lavoro, finanziando già nel lontano 2004 l’acquisto di uno strumento ecoendoscopico e naturalmente la Dottoressa Maria Lazzarato, Direttore Generale
dell’AUSL di Imola che, fin dal suo arrivo, ha sostenuto e potenziato le nostre attività di gastroenterologia.”

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