Boom di bocciati al Sabin, ora tocca al provveditore

I genitori dei sette allievi repinti alla maturità ricorreranno al Tar. Il dirigente regionale: agiremo in caso di irregolarità. La preside: «In quella classe agli esami c’era un clima di tensione».

Liceo Sabin

Del caso-Sabin era già stato informato nei giorni scorsi dai genitori dei sette studenti bocciati all’esame di maturità, tutti e sette nella stessa classe, la V E del liceo scientifico. Adesso il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, dovrà verificare che non ci siano state irregolarità durante gli esami. «So che c’è una contestazione da parte dei genitori — dice —: se ci saranno degli atti illegittimi, cercheremo di capire cosa è successo».

Ma una premessa secondo il dirigente è d’obbligo: «Non è il numero dei ragazzi a creare un caso, in fondo non è l’unica classe in cui è successa una cosa di questo tipo: a livello regionale conosco casi analoghi. Sono pochi, ma ci sono». In ogni caso, se l’Ufficio scolastico provinciale dovesse sollevare formalmente il problema, a quel punto Versari predisporrebbe una visita ispettiva e avvierebbe un’indagine interna.

«La commissione d’esame resta comunque un organismo autonomo — spiega Versari —: noi non possiamo in alcun modo interferire nelle sue valutazioni». Le strade per annullare la bocciatura dei sette compagni di classe, quindi, a detta del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale resterebbero due: «O la commissione stessa decide, come forma di autotutela, di annullare il suo provvedimento, nel caso ritenga di aver sbagliato in qualche atto (cosa che però non ho mai visto fare), oppure resta la possibilità legittima di fare ricorso al Tar». Che è la strada che i genitori, intanto, hanno già deciso di percorrere affidandosi agli avvocati.

Eppure i sette studenti di quella V E, così come ha spiegato l’altro giorno il legale che sta seguendo i ragazzi bocciati e le loro famiglie, non avevano situazioni scolastiche drammatiche. Anzi. «Alcuni avevano dei 7 e qualcuno pure degli 8», ha spiegato il legale. Un elemento che, però, a sentire il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, non può essere considerato determinante. «Avere dei 7 in pagella — dice Versari — in realtà non cambia la situazione: il percorsos colastico dà dei crediti agli studenti, poi però l’esame di Stato ha una valutazione in sé». Insomma, «avere una pagella discreta in via teorica non rende impossibile una bocciatura alla maturità: non possiamo interferire nelle valutazioni della commissione, quelle devono assolutamente rimanere autonome».

Adesso è tutto nelle mani dell’Ufficio scolastico provinciale: «Se il provveditore riterrà che la documentazione degli esami al Sabin — conclude Versari — rilevi una situazione impropria, me lo segnalerà e io predisporrò un’ispezione. Quel che a me è già stato segnalato è un disagio dei ragazzi relativo alle modalità di conduzione dell’esame». E potrebbe essere proprio questo il punto su cui probabilmente si dovrà fare un po’ di chiarezza.

Perché a sentire la stessa preside del liceo scientifico Sabin, Alessandra Francucci, spesso presente in istituto durante lo svolgimento delle prove d’esame, «quello che si respirava in quei giorni era un clima di tensione, assolutamente poco sereno» nella commissione d’esame interessata. Perché è vero, a detta della dirigente scolastica, che «quella classe aveva delle fragilità, ma né più né meno delle altre. Può capitare quindi che le fragilità emergano e vengano esasperate in condizioni particolari, visto che nell’esame di maturità l’aspetto emotivo gioca un ruolo importante». Del clima poco sereno in quella commissione d’esame, comunque, viene riferito anche da altri docenti (che preferiscono restare anonimi) che in quei giorni stavano facendo le prove d’esame in altre classi del Sabin, che al contrario di bocciati non ne hanno avuti. Nemmeno uno.

Intanto la dirigente del liceo scientifico ha già informato il presidente della commissione d’esame, il professor Giuseppe Lombardo (che è anche il dirigente dell’istituto Fioravanti), che da parte dei legali dei genitori degli studenti bocciati c’è già stata richiesta formale di accesso agli atti e ai verbali d’esame. Giuseppe Lombardo non è nuovo alle cronache: qualche settimana fa era stato oggetto di aspre critiche da parte del personale del Fioravanti (60 tra docenti e Ata), tanto che i sindacati, in un documento inviato al dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Aiello, avevano elencato una serie di episodi spiacevoli accaduti nell’ultimo anno scolastico e attribuiti al dirigente. Stesse lamentele, l’anno prima, nell’istituto comprensivo di Borgo Tossignano, dove Lombardo si era scontrato con molti professori. Lui ha sempre respinto le accuse al mittente e nel caso del Fioravanti qualche settimana fa aveva detto: «Lì ho riportato la legalità».

Daniela Corneo

 

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