Brexit, May cede ai ricatti: se ne va in cambio dell’ok al suo accordo

Il sacrificio supremo: Theresa May ha offerto le sue dimissioni in cambio di un compromesso al Parlamento britannico fra conservatori e laburisti, per far approvare l’accordo sulla Brexit, l’accordo che lei stessa aveva negoziato con Bruxelles per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. “Sono pronta a lasciare questo incarico prima di quanto prevedessi, per il bene del paese e del partito” ha detto la premier in riunione con i parlamentari conservatori, chiedendo una Brexit ordinata, il suo scopo fin dall’inizio. Potrebbe sciogliersi così l’estenuante psicodramma di Londra.

In sostanza le ali più centriste dei due partiti si mettono d’accordo, in cambio dell’uscita di scena della premier emarginando sia gli oltranzisti che vorrebbero la Brexit ‘dura’, sia i laburisti europeisti che vorrebbero restare in Ue.

Restano però varie incognite. L’accordo negoziato da May non può essere riproposto identico in parlamentolo ha ribadito lo speaker di Westminster John Bercow, perché è già stato bocciato due volte. Dovrà quindi essere modificato, ma in un modo che sia accettabile per Bruxelles: l’Ue ha già indicato per esempio che non sono possibili modifiche sulla questione della frontiera fra Irlanda e Ulster.Inoltre si aprono vari scenari per la sostituzione di Theresa May, e il nuovo leader conservatore – o la nuova leader – dovrebbe portare a conclusione le trattative con l’Ue entro la data fissata del 12 aprile. (askanews)

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