Il modello Riace: fatture false, costi gonfiati, gestione opaca, finti matrimoni e gravi irregolarità

Noi non perseguiamo nessun modello. Noi perseguiamo reati che, secondo le nostre risultanze, sono stati commessi dalle persone raggiunte dall’ordinanza del giudice. Qua sotto accusa non è il modello Riace. Un progetto sicuramente nobile ma, è stato realizzato trasgredendo numerose leggi. Lo ha detto ad Askanews il procuratore di Locri, Luigi D’Alessio, in merito all’indagine “Xenia”, condotta dalla guardia di Finanza, che ieri ha visto finire agli arresti domiciliari Mimmo Lucano, sindaco di Riace, piccolo centro della provincia jonica reggina, mentre la sua compagna Tesfahun Lemlem, è stata raggiunta dalla misura di divieto di dimora.

Il gip di Locri, Giuseppe Di Croce, ha però concesso l’ordinanza “solo” per le accuse relative al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il “fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti”. Sono state cassate infatti, diverse ipotesi accusatorie, dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata, dal falso al concorso in corruzione, dall’abuso d’ufficio alla malversazione. Reati per cui Lucano rimane indagato insieme ad al 30 persone, coinvolte nell’inchiesta ma “a piede libero”.

Il gip, nell’ordinanza di custodia a sua firma, parla di “malcostume”, di una “gestione tutt’altro che trasparente” e di “comportamenti” conformati “ad estrema superficialità”, ma non riconosce la sussistenza di un flusso di denaro. E anche in presenza di un “grave quadro indiziario”, l’agire del sindaco “non si è tradotto in alcune delle ipotesi delittuose delineate dagli inquirenti”.

In particolare il giudice scrive che non è stato riconosciuto “un ingiusto vantaggio patrimoniale”, nei confronti delle associazioni che gestiscono i progetti di accoglienza, e “nessun indebito arricchimento” da parte del sindaco anche se lo stesso gip ne stigmatizza il comportamento e la gestione amministrativa dei fonti definita “opaca e discutibile”.

Negli ultimi anni il primo cittadino è divenuto un vero proprio “simbolo” dell’accoglienza ai migranti ma, secondo la Procura però ci sono una serie di “diffuse” e “gravi irregolarità” nella gestione del progetto come quelle riguardanti i criteri di permanenza dei rifugiati e l’utilizzo di fatture false tramite le quali l’amministrazione comunale avrebbe attestato costi non corrispondenti al vero e in alcuni casi anche “gonfiati”. Addebiti questi che però, non hanno superato il vaglio del gip. Sul punto il procuratore di Locri ha inoltre dichiarato: “attendiamo fiduciosi l’udienza del Tribunale del Riesame dove appelleremo quanto rigettato dal giudice.

Abbiamo svolto indagini – ha concluso il magistrato – per oltre un anno attraverso numerosi riscontri documentali, testimonianze, e intercettazioni telefoniche e ambientali”. Per la Procura di Locri, che ha competenza esclusiva su reati cosiddetti “ordinari” e non riguardanti ipotesi di associazione mafiosa (per cui è competente la Dda di Reggio Calabria, ndr.) Lucano e la compagna avrebbero organizzato una serie di “matrimoni di convivenza tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano”. Tutte accuse queste che domani verranno contestate direttamente al primo cittadino durante l’interrogatorio di garanzia, fissato alle ore nove. Soltanto dopo averlo sentito il giudice deciderà se confermare o meno la misura cautelare. Al momento i legali dell’indagato, Antonio Mazzone e Francesco Dacqua, non rilasciano dichiarazioni ma paventano la possibilità di esprimersi all’esito dell’interrogatorio di garanzia.

Nel frattempo, il Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, ha notificato al segretario comunale, la sospensione dalla carica di sindaco per Lucano. Un atto “dovuto”, quello del Prefetto, in seguito alle gravi accuse formulate dagli inquirenti locresi. (askanews)

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One thought on “Il modello Riace: fatture false, costi gonfiati, gestione opaca, finti matrimoni e gravi irregolarità

  1. I procuratore e chi sono in possesso di nomi di aderenti a cosche mafiose farebbero bene a fare il loro dovere!!!!! Denunciate -denunciate – Mettete in pubblico quello che sapete in caso contrario siete COMPLICI……..

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