Vescovo abbraccia il prete gay sposato, “Non ho il diritto di giudicare”

La notizia del matrimonio gay del sacerdote veronese Giuliano Costalunga con il compagno Pablo è rimbalzata a livello nazionale. A destare scandalo, non è stato l’ordinario matrimonio tra due uomini, ma l’arrabbiatura del vescovo Zenti che non era stato avvisato dal suo prete dei confetti in arrivo e di non aver presentato istanza di riduzione allo stato laicale.

Per tacitare lo sconforto e la rabbia dei parrocchiani di Selva Di Progno (la parrocchia servita da don Giuliano) il vescovo di Verona ha tenuto una sorta di sermone collettivo. Chi si aspettava che Zenti lanciasse strali o scomuniche all’indirizzo del novello sposo, è rimasto deluso. Dopo alcune precisazione di carattere canonico, si è rivolto a don Giuliano con toni affettuosi “Non ho il diritto di giudicare. Sono felice che tu sia qui e ti considero ancora mio prete“. L’incontro è infine terminato con un clamoro e inaspettato reciproco abbraccio fraterno.

Non era mai accaduto, nemmeno all’estero che un vescovo abbracciasse in chiesa un sacerdote maritato con una persona dello stesso sesso. A Verona è indubbiamente andata in scena una prima assoluta! Seguendo le direttive dottrinali di Bergoglio ” chi sono io per giudicare un gay”, sarà riuscito Mons Zenti a stafare la nomea di Verona città fascista e omofoba?

Gianni Toffali

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