Deputata polacca a Juncker: “Il suo alcolismo è un problema per gli interessi europei”

Bruxelles – Una deputata della Camera bassa del parlamento polacco ha scritto una lettera al gabinetto del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker per denunciare “un problema che riguarda l’intera comunità europea”, ovvero la “chiara dipendenza dall’alcol” dello stesso Juncker.

www.eunews.it30 marzo 2017

Krystyna Pawłowicz, deputata del PiS, il partito di governo in Polonia, nello scritto sostiene che l’alcolismo di cui soffrirebbe Juncker “fa nascere una serie di problemi per gli interessi europei, e minaccia la sua autorità e affidabilità”. L’episodio che ha portato la deputata a redigere la lettera si è verificato durante il ricevimento dei capi di Stato e dei presidenti delle istituzioni europee con Papa Francesco, in occasione delle celebrazioni dei 60 anni dei Trattati a Roma. In quell’occasione, Juncker “ha tenuto un comportamento particolarmente sgradevole” scrive Pawłowicz. Alcune foto, circolate su diversi media polacchi, mostrano il presidente della Commissione europea semi addormentato sulla sua sedia durante il discorso del Papa. “Come un uomo ubriaco al parco”, dice un commento impietoso su Twitter.

Il comportamento di Juncker è stato offensivo “non solo nei confronti di Papa Francesco, ma anche dei capi di Stato e di governo presenti, tra cui alcune donne, i quali sono stati troppo educati per consigliargli di fare un pisolino”, ha scritto con sdegno la deputata laureata in giurisprudenza. “Il suo comportamento, che deriva dal suo alcolismo”, continua la lettera, “è inaccettabile alla luce dei valori universali. Esso discredita non solo lei personalmente, ma anche i cittadini degli Stati membri e li offende, visto il suo ruolo di rappresentanza nelle relazioni internazionali”. Pawłowicz conclude invitando il presidente Juncker a “riflettere sugli eventi recenti e a cambiare il modo in cui esercita il suo ruolo”. Poiché, specialmente in questo momento di crisi, l’Ue ha bisogno di essere rappresentata “da qualcuno capace di autocontrollo”.

Un portavoce della Commissione europea, interpellato sulla questione, ha detto che “non è stata ricevuta nessuna lettera, il presidente risponde a tutte quelle che riceve, ma di questa non siamo al corrente”.

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