Islam, Alfano: “distinguere chi prega da chi spara”

 

alfano“Noi abbiamo il dovere di distinguere chi prega da chi spara. Chi spara va punito e va punito in modo molto duro. Chi prega non va punito e va anzi incentivata la dissociazione tra chi prega e chi spara perche’, se chi spara deve essere certamente punito, deve essere condannato anche chi solidarizza con chi spara”.

Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, rispondendo ai cronisti a margine della presentazione del suo libro “Chi ha paura non e’ libero” a Celano (L’Aquila).

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2 thoughts on “Islam, Alfano: “distinguere chi prega da chi spara”

  1. Distinguere.? ???- Ce l’hanno scritto in fronte o hanno la tessera.???… Tralasciando coloro che non si Vogliono fare identificare e criminali vari liberi di circolare.!!!-

  2. Quest’uomo non ci rappresenta. Lavora per la massoneria dei Rothschild & Rockefeller. Cacciatelo dal Paese non solo dal Governo. E’ indegno di vivere in Italia. Aggiungo che dice delle menzogne quando parla di rispetto di chi prega e di punizione per chi commette crimini. Il signorino sa perfettamente che il mondo islamico è teocratico, e dunque non separa lo Stato dalla Religione, diversamente dal mondo occidentale, e dunque sa che le sinagoghe non possono essere soltanto luogo di culto, bensì anche di politica e di Giustizia, amministrate dagli Imam e dai mofti, secondo la legge coranica. Lo stesso Renzi riconosce, partecipando ad una trasmissione televisiva, mi sembra su La7, a ritorno da Rijad, che l’Islam è incompatibile con le Democrazie occidentali, e quindi è impensabile anche solo pensare ad una integrazione dei mussulmani in Europa. Non esistono buoni e cattivi, né Islam moderato o estremista, ma esistono culture e condizioni che se accendono un sentimento di minaccia, provocano la reazione anche violenta. Il futuro del mondo Islamico in Italia sarà violenza, ma non religiosa, bensì culturale, e ce lo testimoniano anche altri Paesi del Nord Europa che dalla Francia, alla Svezia, alla Germania, vivono situazioni di estrema violenza sociale, di ben altra dimensione sociale che non il crimine, che investe sempre più larghi strati di presenze extracomunitarie all’interno del tessuto profondo del nostro continente. Questo signore ci sta preparando, per ordine della massoneria finanziaria, un futuro di violenze sociali.

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