Europa sempre più euroscettica

ParlamentoEuropeo

Un’Europa sempre più contraria all’Unione.
Non la si incontra solamente fra la gente, nelle manifestazioni di piazza.
Guardando ai primi sondaggi che riguardano le prossime elezioni europee, infatti, nel nuovo Parlamento che uscirà dalle urne potrebbe addirittura raddoppiare il numero dei deputati euroscettici che siederanno nei seggi di Bruxelles.
Contrari a quella che definiscono una “dittatura” delle istituzioni europee e della moneta unica, additate come responsabili della crisi economica e finanziaria di questi anni, e che spingono per un recupero delle sovranità nazionale e monetaria dei loro paesi.

Secondo i numeri, il vento soffia dalla parte degli euroscettici in ogni parte del Vecchio Continente.
E il fatto che la maggioranza degli svizzeri si sia appena espressa in maniera favorevole sull’introduzione di un tetto massimo per il numero di stranieri -anche europei- che possono entrare nel paese per lavorare, non poteva esser accolto se non come un ulteriore punto a sostegno delle loro tesi.
Ma qual è la situazione?

Cominciando dalla Gran Bretagna, alle elezioni locali dello scorso anno lo United Kingdom Indipendence Party, guidato da Nigel Farage, e il cui obiettivo principale è il ritiro dell’Inghilterra dall’Unione europea, è riuscito a conquistare il 23% dei consensi (contro il 25% del Partito Conservatore di David Cameron, il suo diretto concorrente, e il 29% dei laburisti). Si tratta del maggiore successo elettorale ottenuto da un partito britannico “non tradizionale” dai tempi della seconda guerra mondiale, e di un risultato che mette seriamente a rischio la possibile rielezione dell’attuale Primo Ministro nel 2015.

Spostandosi sulla sponda opposta della Manica, i sondaggi accreditano perfino l’ipotesi che il Front National di Marie Le Pen sia balzato al primo posto fra le forze politiche della Francia, grazie ad un 24% di consensi.
In Olanda, il Partij voor de Vrijheid guidato da Geert Wilders è risultato il terzo partito alle elezioni politiche del 2010.
E proprio Le Pen e Wilders hanno lanciato un appello per un’intesa globale fra gli euroscettici.

Terza forza politica dei propri paesi sono anche il Dansk Folkeparti di Kristian Thulesen Dahl in Danimarca, il Freiheitliche Partei Österreichs di Heinz-Christian Strache in Austria, Perussuomalaiset di Timo Soini in Finlandia, e lo Jobbik Magyarországért Mozgalom di Gábor Vona in Ungheria.
E il Movimento 5 stelle in Italia, dove euroscettici sono anche Io amo l’Italia di Magdi Allam e la Lega Nord di Matteo Salvini, il secondo partito (dietro all’Ukip) all’interno del Gruppo “Europa della Libertà e della Democrazia” del Parlamento europeo.

In Grecia, con le elezioni politiche del 2012, la Lega Popolare-Aurora dorata di Nikólaos Michaloliákos ha fatto il suo primo ingresso nel parlamento nazionale, accattivandosi le simpatie dei greci spaventati soprattutto dall’immigrazione clandestina dalla Turchia, che chiede di essere ammessa a fare parte dell’Unione.

 

Luca Balduzzi

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