“Le vittime chiedono giustizia e una risposta da parte di tutti”
4 ott – Il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, il giorno dopo la strage di migranti nel mare di Lampedusa, in un’intervista a ‘Repubblica’ ammonisce: “Quei morti ce li abbiamo tutti sulla coscienza“. Le cose ora devono cambiare.
Per un ministro il dolore deve trasformarsi in azione – incalza – basta vittime. Questa e’ la goccia che fa traboccare il vaso: bisogna rivedere tutte le nostre norme sull’immigrazione e serve una legge sui richiedenti asilo”. A cominciare dalla Bossi-Fini, spiega, “coinvolgendo tutti i ministri interessati”.
“Prima di tutto viene il dolore per la tragedia, poi bisogna chiedere con più forza un intervento condiviso dell’Unione Europa per l’adozione di canali umanitari che rendano più sicuri questi viaggi sui quali lucrano organizzazioni criminali”.
: “Dobbiamo ricordarci che parliamo di un fenomeno che va avanti da oltre dieci anni. Io sono al lavoro da 4 mesi, al lavoro giorno e notte per cercare di risolvere tanti problemi” “E’ un fenomeno che ha toccato un numero elevatissimo di vittime anche nel 2011 – spiega il ministro – e le statistiche parlano putroppo chiaro, e non e’ il momento delle accuse ma di ragionare con freddezza, il momento di capire dove ci sono state mancanze, e ragionare su cosa si puo’ fare coagulando le nostre forze insieme su quella che e’ stata considerata una emergenza per tanto tempo, e le vittime chiedono giustizia e una risposta da parte di tutti.