Il diavolo veste Merkel e l’Italia resta nuda!

merkel

26 lug – Ma si può restare ancora in Europa e nella moneta unica a queste condizioni? Siamo tartassati dal fisco, abbiamo il debito pubblico che continua a crescere di centinaia di migliaia di euro anche in questo preciso istante nel quale ne stiamo a discutere, il lavoro è una chimera irraggiungibile per i piĂą giovani e chi un posto ce l’ha si deve accontentare di stipendi da fame e di condizioni occupazionali ai limiti del minimo sindacale, le pensioni sono bloccate, ospedali e scuole cadono a pezzi, l’economia è ferma, non si vende e non si compra, le aziende chiudono o delocalizzano, lo Stato fa acqua da tutte le parti.

Non si vede mai la luce in questo Paese! PiĂą si corre e piĂą l’uscita dal tunnel della crisi, dell’austeritĂ , dei sacrifici e delle privazioni, si allontana! E allora è questa l’Europa che vogliamo? E’ questo il Paese nel quale desideriamo far crescere i nostri figli? Se questo è il prezzo da pagare forse sarebbe meglio chiamarsi fuori dall’euro e tornare alla vecchia Lira!

“Il diavolo veste Merkel”, titola nel suo blog Beppe Grillo, parafrasando il titolo di un un film di David Frankel con Meryl Streep, e raccogliendo queste considerazioni che ormai sono quasi certezze nell’opinione pubblica: “Oggi come allora (1992 con la svalutazione della lira, ndr) sarĂ  il mercato ad imporci una decisione: allora si trattò di abbandonare lo SME e svalutare, oggi si tratterĂ  di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro o tornare alla lira. Solo così l’Italia tornerĂ  a vedere la luce”.

Secondo il leader del M5S, “il credito della Germania verso l’Europa è il lato oscuro della medaglia del debito di Italia e Spagna. Una prova? Usciti dallo SME nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranitĂ  monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003. Nel primo trimestre del 2013 abbiamo raggiunto il 130,3% nel rapporto debito/PIL, secondi solo alla Grecia – si legge – La Storia è piena di entrate e uscite di Paesi da aree monetarie comuni. Queste sono normalmente imposte da Paesi forti (USA con Bretton Woods, Germania con l’Euro) con fini di annessione economica via export verso le zone piĂą deboli e/o al fine di tutelare i propri crediti in tale area monetaria.

Il sistema a cambi fissi di Bretton Woods ad esempio servì agli Stati Uniti per tutelare la propria posizione creditoria verso l’Europa dovuta al Piano Marshall dopo la Seconda guerra mondiale. La politica italiana – conclude il post – ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza a spese della collettivitĂ  su cui ha riversato austeritĂ  e deflazione – si legge ancora – Se non sarĂ  l’Italia a reagire lo farĂ  per lei il mercato con il suo linguaggio universale, ci sarĂ  un prossimo rialzo degli interessi richiesti fino a rendere insostenibile il nostro debito”.

Insomma, noi da soli non siamo buoni a nulla e se qualcosa sarĂ , se qualcosa cambierĂ  non sarĂ  certo per merito degli italiani – avviliti, rassegnati, depressi, asserviti, sottomessi ad una classe dirigente incapace di decidere – ma per qualche altro fattore esterno. Tutto sta a vedere, cosa sarĂ  e chi sarĂ !

Gregorio Scribano