La fine di un dittatore e la giustizia islamica

Anche la morte  di Geddhafi come quella di  Saddam, ci ha offerto uno spettacolo disgustante, crudele e brutale ! Chissà se questo incallito terrorista convertitosi poi al dialogo con l’occidente anche se in modo eccentrico tanto da firmare nel 2006 un accordo con Bush per cooperazione  nei servizi segreti,  abbia intuito quale sarebbe stata la sua fine, o se, ancora spinto dalla
fierezza e dalla convinzione di aver fatto del bene al suo popolo,  visto l’incoraggiamento e la difesa estenuante dei suoi sostenitori, abbia nutrito in cuor suo  fiducia in un ultimo disperato accordo con le parti ribelli come il figlio chiedeva ripetutamente ai connazionali ed al mondo.

Ma la fine di questo dittatore è ancora una volta dimostrazione di  quanto l’uomo riesca a superarsi in ferocia, inciviltà e follia. La mano che  ha sparato il colpo mortale senza attendere alcun verdetto da parte di una corte internazionale, è  il solito gesto vile di chi ha ancora paura di un uomo ormai sconfitto. Al di là delle  violenze di cui si sarà reso responsabile nella gestione del suo potere, rimane il fatto che la vendetta e la crudeltà di fronte alla immobilità di un uomo già volutamente ferito, in preda al dolore fisico e alla sofferenza psicologica di essere dilaniato dalle mani dei suoi nemici, deve cedere le armi alla compassione  ed alla umanità  “Nessuno tocchi caino” grida  Pannella dall’alto delle sue battaglie civili. Ma tutti sembrano sordi. ”L’assassinio
di un dittatore non e’ un contributo alla democrazia e alla pace, ma – dice Pannella – e’ un atto barbaro di incivilta’, una scelta ottusa. La pena di morte e’ un vero e proprio tumore da estirpare”.

La scena orrenda che la TV araba ha trasmesso al mondo  con la morte di Geddhafi, ci ricorda tanto le   scene  cui  i terroristi del mondo  islamico ci hanno abituato con gli sgozzamenti in diretta TV e nel contempo ci spingono alla riflessione  per capire fin dove la giustizia islamica, codificata nella cosiddetta ‘Sharia’ che utilizza  metodi ormai noti a tutti, possa denominarsi Giustizia.

In  mezzo a tanta violenza e dolore mi chiedo come possano ancora le sinistre italiane  fidarsi ciecamente  delle  quasi 1000  moschee  che hanno contribuito a disseminare  nell’intero territorio nazionale, entro le cui mura si applicano segretamente le leggi islamiche, ovvero la sharia, quella  che gli imam integralisti e  suoi sostenitori  chiedono a
gran voce al Governo italiano e..,  ingannando le autorità locali continuano a costruire centri di potere, tribunali islamici  che della  preghiera hanno solo la parvenza ed alla quale tra l’altro le donne non sono ammesse.
Ma cosa, e come fare  per far comprendere ai politici tutti che la democrazia non può essere un pretesto per concedere, in nome della libertà, senza alcun controllo ,migliaia di moschee,  inaccessibili agli italiani che non sono musulmani, e che non rispecchiano il diritto alla ‘ reciprocità’?
Perchè questa Europa che si dichiara civile, democratica e aperta consente e tace sulle brutalità che i paesi islamici commettono giornalmente contro minoranze religiose in massima parte cristiani inermi e non ne chiedono la
difesa e la libertà anche con costruzioni di  luoghi di culto tanti quanti sono quelli che vengono concessi nel nostro paese?  La verità è che si è indifferenti alle atrocità commesse fuori dal territorio italiano e solo quando le donne islamiche vengono uccise nel nostro paese, per obbedire ad una legge assurda che condanna alla morte chi  vuole
unirsi  con un cristiano interrompendo in tal modo la continuità della diffusione islamica tramite la prole e la identità, allora qualcuno affronta il dibattito per qualche ora in TV  per  farlo poi passare nel silenzio totale. Ma chi decide veramente la morte delle donne islamiche in Italia  per  aver scelto il costume occidentale se non quegli imam che sottomettono con il loro indottrinamento i poveri pakistani ignoranti che a lui si rivolgono?  Che cosa fa la democratica Italia e l’Europa  tutta per impedire  l’espansione di questa giustizia sommaria e lontana anni luce dalla nostra storia e dalla
nostra umanità? Quante atrocità  dovremo vedere nel nostro paese prima che politici e cittadini  si convincano che il corano  insegna ancora ad uccidere l’infedele e che tale brutale usanza continua impunita i tutti i paesi islamici.? Perché l’Europa, l’ONU e tutto il  mondo libero non chiedono  l’abolizione  e la cancellazione di tutti quei versi che sono contrari ai Diritti Umani e contro ogni legge naturale ? E perché l’Europa  ne permette la diffusione persino nelle scuole pubbliche europee?  Intano nella
vicina e democratica  Inghilterra la sharia è già legge. E i cittadini che si oppongono nulla possono ancora per sperare che venga rimossa. Che faremo noi in Italia? …..

Elena Quidello