31 magg . La legislazione sull’immigrazione e sul diritto all’asilo in Italia è stata criticata “da più parti come irrazionale e poco lungimirante” perché “da quando si è visto che cavalcare la paura poteva avere una resa elettorale facile e più immediata, fenomeni sociali complessi come quello delle migrazioni forzate sono stati usati in maniera strumentale e piegati a semplificazioni propagandistiche”. Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenuta stasera al Festival dell’Economia a Trento, che ha condannato la politica dei “respingimenti” del governo Berlusconi, sostenuta a suo tempo in particolare dall’ex ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni.
“Questa impostazione ha portato l’Italia, sul finire dello scorso decennio – ha detto Boldrini senza citare né Maroni né la Lega – a compiere respingimenti in alto mare di centinaia di rifugiati e migranti. Sono stati rimandati dove rischiavano di subire torture o trattamenti inumani, o dove potevano essere rinviati nei Paesi d’origine, dai quali erano fuggiti a causa di persecuzioni”. Una prassi, ha ricordato Boldrini, che ha portato la Corte europea per i Diritti dell’Uomo a condannare l’Italia per non aver rispettato il principio del non-respingimento, contenuto nella Convenzione di Ginevra del 1951 e in vari trattati da noi sottoscritti. La Corte – ha aggiunto Boldrini – ci ha quindi ricordato che la sovranità degli Stati può essere messa in discussione per tutelare la dignità e i diritti della persona”.