Reggio Emilia, 8 mag. – Non solo violenze e percosse, – utilizzando anche cinghie e pentole bollenti- ma minacce di morte, offese e sputi: nemmeno il lavoro di estetista veniva ritenuto ‘onorevole’, cosi’ come gli abiti indossati. Ai familiari la donna poteva telefonare solo una volta alla settimana, cinque minuti.
Quattro anni di violenze e vessazioni alla moglie – 23 anni, reggiana, anche nel periodo in cui era incinta – per indurla ad abbandonare gli usi occidentali, non consoni alla compagna di un musulmano. La donna, che lo scorso marzo si e’ allontanata da casa tornando dai suoi genitori, alla fine ha trovato il coraggio di andare in caserma a raccontare il suo dramma. L’uomo, un marocchino di 35 anni residente nella provincia reggiana e’ stato denunciato dai carabinieri di San Polo D’Enza per maltrattamenti in famiglia.
Il gip di Reggio Emilia ha anche disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie.