UE: fermo totale della pesca in 10-20% acque per 5-10 anni

10 OTT – Il tema della riduzione delle riserve ittiche entra nel dibattito sulla riforma della Politica della pesca comune con uno studio, presentato oggi alla Commissione pesca del Parlamento Ue, che consiglia la creazione di aree di ripopolamento pari al 10-20% delle acque europee.

Un’indicazione scientifica ripresa dai deputati Guido Milana e Kriton Arsenis del gruppo S&D dei Socialisti e democratici tramite un emendamento al nuovo regolamento per la pesca che prevede lo stop delle attivita’ in queste aree per almeno 5 anni.

”E’ l’unica vera grande novita’ della riforma della pesca – spiega Milana, che e’ anche vicepresidente della commissione pesca del Pe – gli studi ci dicono che c’e’ la necessita’ di creare una grandissima rete di nursery per consentire al mare di produrre piu’ pesce: e’ un’opzione straordinaria per trasformare il mare in un grande campo da coltivare” con benefici ”per i pescatori e per l’ambiente”.

Secondo Arsenis ”il ripopolamento permetterà di creare aree”, a ridosso delle zone di stop, ”in cui sara’ piu’ facile pescare con meno sforzi”, anche economici. Secondo la proposta avanzata dai due eurodeputati tocchera’ alle regioni, in accordo con le associazioni di pescatori e la comunita’ scientifica, indicare le aree del ripopolamento.

Alla Ue spettera’ inoltre fornire i contributi economici per sostenere il settore. ”Il prezzo ambientale non dev’essere pagato solo da una categoria”, conclude Milana. La proposta verra’ votata in Commissione pesca probabilmente a novembre, per passare poi in plenaria a gennaio. (ANSA)

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