La prepotenza, l’arbitrio, la crudeltà vendicativa con cui si sta consumando la vicenda della famiglia nel bosco sono prerogative di un sistema completamente marcio
di Armando Manocchia – Questa inciviltà basata su: dominio, profitto, sfruttamento e controllo è contro quei genitori che scelgono il meglio per i propri figli. Chi, come i genitori della famiglia nel bosco, sceglie di far crescere i propri bambini nell’affetto, nella libertà , nella salute, nella natura, viene considerato nemico della civiltà del dominio. Insomma, è di fatto considerato un nemico del sistema criminoso, criminogeno e criminale capitalista che, se non reagiamo e ci ribelliamo, non riusciremo mai a debellare.
Chi non si adegua al progredito sistema dell’ignoranza e del conformismo servile della cd istruzione, bullismo, diseguaglianza, frustrazione, mancanza di affetto e attenzione nelle famiglie e vaccinazioni obbligatorie, è contro il sistema della competizione sociale dell’apparenza e che ha come scopo della vita il denaro.
La famiglia nel bosco è un cattivo esempio per questo sistema e quindi va punito. Chiunque è genitore può facilmente immaginare la disperazione di Catherine e di Nathan.
Quel sistema che non aiuta quei bambini usati, sfruttati e abusati, ma strappa i bambini dalle braccia amorevoli di quelle madri e di quei padri che non vogliono farli crescere con questo sistema immarcescibile. Bambini tolti, spesso con l’inganno e ancora più spesso con la forza e la violenza da quello stesso Stato che li dovrebbe proteggere.
Questi rapitori legalizzati sono un pericolo per la libertà , e tanto più lo sono in questo tempo dell’inganno universale, in cui il disagio, le difficoltà , l’impoverimento, provocano lo scoramento e una forte repulsione verso questa società malata. Sono molti i genitori che cercano nuovi modelli di vita e guardano con speranza a chi come la famiglia nel bosco, questi nuovi modelli li sta vivendo.
Le presunte Istituzioni di questa falsa Repubblica hanno rapito quei tre bambini ‘selvaggi’ e li hanno reclusi in una struttura che offensivamente viene chiamata “casa famigliaâ€, dove vengono analizzati, scrutati e tormentati per trovare in loro qualcosa che non va.
Non voglio parlare di Bibbiano o fare di tutta un’erba un fascio, ma sono decine e decine di migliaia i bambini strappati con la forza e la violenza alle famiglie e rinchiusi in strutture costretti a non vedere più genitori, fratelli, nonni, amici o la terra sulla quale giocavano con i loro giochi e animali.
Queste creature vengono “plasmateâ€, educate a diventare come i loro aguzzini, il cui scopo è cancellare le loro affettività , cultura e tradizioni di bambini liberi. Bambini trasformati e modificati intellettualmente e culturalmente, sottratti per sempre ai genitori, alla comunità per farli soffrire, spesso in silenzio e storpiare la loro anima e la loro psiche per metterli nelle mani di cd educatori ottusi e malvagi con il falso intento del “loro beneâ€.
Sono solo tre i bambini tra i tanti esempi di crudeltà di cui si parla in questo periodo in Italia, mentre sono decine e decine di migliaia i bambini sottratti ingiustamente. Un fenomeno che persiste da decine di anni e diffuso in tanti altri paesi solo perché produce un business miliardario.
A pagare sono sempre i bambini e i loro genitori. A guadagnare su di un business di alcuni miliardi di euro all’anno sono solo qualche migliaio di professionisti e qualche migliaio di cosiddette case famiglia, di cui spesso le proprietà sono riconducibili a professionisti di una filiera che riesce a tranciare le radici e le speranze di vivere con i propri genitori e che va dagli assistenti sociali, il braccio armato del sistema, alle Asl, ideologicamente e politicamente schierate. Dagli psicologi agli psichiatri, dagli avvocati ai tutori, dalle case famiglia alle comunita’, dai giudici al Tribunale dei minori.
Ogni figlio sottratto e rinchiuso in una gabbia chiamata ‘casa famiglia’ produce entrate che vanno dai 100 fino ai 400 euro al giorno quando un bambino ha anche delle problematiche.
I ‘selvaggi’ a cui strappare le radici e il futuro sono ritenuti i figli di coloro che il sistema lo rifiutano e scelgono di vivere e di crescere i loro bambini in mezzo alla natura, senza inquinare e sprecare, e di lavorare la terra rispettandola, di allevare animali e di insegnare questo rispetto ai figli.
Insomma, in questa società di merda, amministrata da gente di merda, preservare la salute fisica dei propri figli, facendo respirare loro aria pulita, mangiare cibi sani, muoversi liberamente all’aperto, invece di imbottirli di merendine per renderli obesi; di preservarne la salute mentale tenendoli lontani da scuole in cui si impara lo spreco, la piaggeria, la competizione, il gender, il consumismo cibernetico e il bullismo, i “selvaggi†sono invisi al sistema sanitario-mafioso della vaccinazione pediatrica della legge Lorenzin e dalla dittatura pandemica che pensa di poter imperversare dettando legge in ogni campo della vita umana, con alle spalle il potere economico delle multinazionali del farmaco e delle finanziarie globali di cui esse sono parte attiva con la complicità della classe politica.
Chiunque sia genitore è stato bambino e può facilmente immaginare la disperazione di quei bambini portati in un ambiente estraneo da persone sconosciute e ostili.
La prepotenza, l’arbitrio, la crudeltà vendicativa con cui si sta consumando questa vicenda della famiglia nel bosco sono prerogative di un sistema marcio, malato, di dominio che deve finire. Noi tutti, dobbiamo difendere le scelte e la vita di queste famiglie e non possiamo lasciare che queste presunte Istituzioni eliminino qualsiasi possibilità di combattere il sistema con scelte di vita concrete e coerenti.
Sappiate che a pagare sono sempre i bambini e i loro genitori e che nessuno è indenne o immune dal crimine di vedere i propri figli sottratti e consegnati come pacchi regalo a famiglie affidatarie. Sappiate che potrebbe accadere a chiunque di voi. Ho conosciuto casi di genitori e famiglie di professionisti e di benestanti a cui è toccata quella stessa sorte che troppo spesso tocca sempre ai più poveri e ai più deboli i quali, non hanno nemmeno le possibilità di tentare di difendersi.
Ho voluto ricordare che anche in questo Natale ci sono stati figli che non hanno potuto abbracciare i propri genitori e genitori che non hanno potuto abbracciare i loro figli.
Questa vergogna disumana e inaccettabile accade qui, nella ‘culla del diritto’, dove non è dato sapere neanche il numero delle cosiddette case famiglia, figuriamoci il numero di figli strappati ai genitori. I motivi che oggi rendono i bambini orfani di genitori in vita sono molteplici.
Dai bambini cancellati da procedimenti in cui confluiscono relazioni dei servizi sociali delle quali è impossibile confutare il contenuto, a quelli annientati dalla manipolazione dei genitori affidatari o dell’affidatario. Dai bambini vittime di pedofilia, e rivittimizzati a loro volta nei procedimenti giudiziari che non riconoscono la vittima stessa della violenza sessuale, psicologica, economica e, ironia della sorte, affidano il bambino proprio a quel genitore violento, agli orfani di madri che si tolgono la vita perché non riescono a sopravvivere al lutto di aver perso ingiustamente figli, mentre i professionisti del crimine pontificano con parole al vento come “inidoneità genitorialeâ€.
Dai bambini orfani di genitori uccisi dal genitore violento, poiché i procedimenti giudiziari non hanno identificato la violenza e l’efferatezza di chi dalla vittima era già stato più volte denunciato, ai bambini psichiatrizzati, chiusi in lager, imbottiti di psicofarmaci
A queste considerazioni, non riesco ad aggiungere altro se non il mio dolore che si aggiunge alla sofferenza di quelle madri e di quei padri che vedono la propria vita, e la vita dei propri figli straziata, da una ‘longa manus’ che si presenta come ‘tutelante’, ma che invece non esito a definire malefica e demoniaca di un sistema criminoso, criminogeno e criminale che va combattuto senza tentennamenti.
Armando Manocchia


