Cade in ospedale e aspetta 9 ore per una visita: morto 64enne

pronto soccorso

Quello che doveva essere un banale lunedì di accompagnamento in ospedale si è trasformato in una tragedia per la famiglia di Giovanni Guddo. Il muratore palermitano è morto dopo quasi una settimana di agonia, in seguito a un incidente avvenuto proprio tra i viali del presidio ospedaliero Villa Sofia. Un evento drammatico che ha spinto la magistratura a porre sotto sequestro la documentazione clinica per individuare possibili colpevoli.

La ricostruzione dei fatti

Come riportato dal Giornale di Sicilia, la vicenda ha avuto inizio lo scorso 7 novembre sulla rampa del padiglione B dell’ospedale. Guddo, mentre attendeva che la moglie terminasse una visita specialistica, è inciampato rovinosamente. I familiari denunciano che quel tratto di percorso fosse in condizioni precarie e privo di qualsiasi avviso di pericolo, trasformando un camminamento comune in una trappola che ha causato all’uomo un gravissimo trauma facciale.

L’attesa in pronto soccorso

Il fulcro dell’indagine riguarda però quanto accaduto dopo l’incidente. Nonostante i segni evidenti dell’impatto e le lacerazioni, l’uomo avrebbe atteso nove ore prima di essere visitato da un neurochirurgo.
Un lasso di tempo che, secondo i legali della famiglia, sarebbe risultato decisivo: la valutazione specialistica sarebbe giunta solo quando il quadro clinico era ormai compromesso da un’emorragia troppo estesa per essere trattata con successo.

L’esame autoptico

Il corpo del 64enne sesto è stato già sottoposto ad autopsia. I risultati dei test tossicologici e istologici saranno depositati entro due mesi e serviranno a stabilire se una diagnosi più tempestiva avrebbe potuto salvare la vita all’uomo. Questi accertamenti sono il pilastro su cui la Procura intende poggiare l’eventuale rinvio a giudizio per i responsabili della struttura o del personale in turno.

La ricerca della verità

Gli avvocati Domenico Cancemi, Rosanna Siino e Annalisa Indelicato, che assistono i parenti di Guddo, hanno formalizzato un esposto per verificare ogni profilo di responsabilità. La famiglia chiede risposte chiare: si vuole capire se la morte sia stata il frutto di una tragica fatalità legata alla manutenzione dell’ospedale o se esista una colpa medica per i ritardi nell’assistenza ricevuta dopo la caduta.
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