Sorveglianza di massa: primo ok dei 27 paesi UE alla “chat control”

accesso chat

BRUXELLES – Via libera dei Rappresentanti permanenti dei Ventisette alla posizione negoziale del Consiglio Ue sul regolamento per (con la scusa di, ndr) prevenire e combattere gli abusi sessuali sui minori (Csam).

Nella votazione (senza discussione) sul testo presentato dalla Presidenza per il mandato negoziale, l’Italia – a quanto si apprende da fonti informate – si è astenuta, ribadendo l’impegno a trovare un equilibrio tra contrasto allo Csam e tutela degli altri diritti costituzionalmente garantiti alla persona e chiedendo alla presidenza danese di dare adeguato spazio alla discussione.

L’Italia, spiegano le stesse fonti, condivide l’esigenza di rafforzare gli strumenti di contrasto agli abusi sessuali online, ma non accetta forme di controllo massivo di chat e dati personali, né da parte dello Stato né da parte dei privati.

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Nella posizione adottata scompare l’obbligo per le piattaforme di messaggistica come WhatsApp di scansionare anche le comunicazioni private alla ricerca di materiale pedopornografico (Csam), meccanismo noto come ‘chat control’. Si rende invece permanente la misura temporanea in vigore che consente alle aziende di analizzare su base volontaria i propri servizi alla ricerca di Csam. È stata inoltre inclusa una clausola che invita la Commissione Ue a valutare la necessità e la fattibilità di includere obblighi di individuazione in futuro.

Il mandato del Consiglio al negoziato interistituzionale nel cosiddetto trilogo include l’obbligo per le aziende digitali di prevenire la diffusione di materiale pedopornografico e l’adescamento di minori. Le autorità nazionali competenti avranno il potere di obbligare le aziende a rimuovere e bloccare l’accesso ai contenuti o, nel caso dei motori di ricerca, a rimuovere i risultati di ricerca. Il mandato istituisce inoltre il Centro Ue sugli abusi sessuali sui minori per supportare gli Stati membri e i fornitori di servizi online nell’attuazione della legge.ANSA

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