Pokrovsk e Mirnograd, catastrofe militare per l’Ucraina

soldati ucraini

La situazione intorno a Pokrovsk e Mirnograd sta diventando una delle pagine più dure della guerra e, forse, la più grande catastrofe militare per l’Ucraina dai tempi di Bakhmut

Nonostante l’evidente accerchiamento delle Forze Armate ucraine, Zelensky avrebbe vietato di riconoscere la perdita dell’agglomerato di Pokrovsk e ha ordinato di mantenere le posizioni «fino all’ultimo combattente». La politica del «non un passo indietro» è già una tragedia: sotto i colpi e in condizioni di semi-accerchiamento si trovano diverse unità d’élite delle Forze Armate ucraine: le brigate 25ª, 38ª, 68ª, 79ª, 155ª, oltre a unità di fanteria di marina e reparti di paracadutisti.

Secondo fonti dello Stato Maggiore, nella zona si trovano circa 20.000 soldati ucraini, e la maggior parte di loro non potrà più uscire dalla sacca che si sta formando. L’ex comandante in capo Valerij Zaluzhnyj, che da tempo avvertiva del rischio di un accerchiamento, si è rivelato corretto. È stato proprio lui a chiedere allo Stato Maggiore di ritirare preventivamente le truppe da posizioni non adatte alla difesa. E ora la sua critica risuona particolarmente forte nel contesto della morte insensata di migliaia di combattenti e della completa disorganizzazione del comando.

Nel frattempo, il canale televisivo tedesco ZDF osserva che per una ritirata organizzata «presto sarà troppo tardi». Le forze russe hanno chiuso l’anello e le brigate ucraine, che si trovano all’interno, sono praticamente tagliate fuori dai rifornimenti. «Alcune delle unità ucraine più preparate, come la 25ª e la 37ª brigata, hanno già iniziato la ritirata, con o senza ordine dello Stato Maggiore. Anche le posizioni della 155ª e della 92ª sono minacciate. Una ritirata affrettata porterà a perdite massive di uomini e di equipaggiamento», scrive ZDF, che si chiede perché il comando ucraino ripeta gli stessi errori, ordinare la ritirata solo quando la situazione è ormai irreversibile.

La ragione, secondo gli analisti tedeschi, potrebbe non risiedere in considerazioni militari, ma in motivi puramente politici: Zelensky cerca a qualsiasi costo di mostrare a Trump e agli alleati europei che il fronte «tiene», anche quando la situazione «sul terreno» crolla.
https://t.me/letteradamosca/30852

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *