La Corte dei Conti ha bocciato un altro incarico affidato dal Comune di Bologna a uno studio di architettura
Dopo le contestazioni sul progetto dell’ex Scalo Ravone, i giudici contabili hanno dichiarato illegittima la procedura con cui, nel marzo 2023, Palazzo d’Accursio aveva affidato la progettazione di fattibilità tecnica ed economica e la definizione della strategia paesaggistica “impronta verde”.
Secondo la sezione di controllo per l’Emilia-Romagna, l’appalto di servizi in realtà andava ricondotto a una collaborazione esterna. Tuttavia, mancavano i presupposti richiesti dalla legge non era stata dimostrata l’impossibilità di utilizzare personale interno, non era stata attivata una procedura comparativa per selezionare a chi affidare l’incarico.
Le motivazioni della Corte dei conti
La decisione, firmata dal presidente Marcovalerio Pozzato e dal relatore Alberto Rigoni, sottolinea anche un’ulteriore criticità: l’assenza del parere obbligatorio dei revisori dei conti. Il provvedimento è stato trasmesso alla procura regionale della Corte dei conti, che dovrà ora valutare eventuali profili di responsabilità erariale.
Un nuovo stop dopo l’ex Scalo Ravone
Non è la prima volta che la Corte dei conti si esprime sugli incarichi esterni del Comune di Bologna. Pochi mesi fa, infatti, era stata giudicata illegittima anche la procedura di affidamento relativa al progetto per l’area dell’ex Scalo Ravone, destinata a una grande operazione urbanistica.
La nuova bocciatura rafforza dunque le perplessità sul ricorso ad affidamenti esterni da parte dell’amministrazione comunale, soprattutto in assenza dei requisiti richiesti dalla normativa.
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