Referendum, Viganò: ‘endorsement di Zuppi alla sinistra non è scevro da interesse’

Matteo Zuppi

“D’altra parte, anche Giuda ha avuto i suoi trenta denari per il tradimento di Nostro Signore. Forse per questo l’Iscariota piace tanto alle vedove Bergoglio”

Mons. Carlo Maria Viganò scrive su X: “Chi rimane giustamente scandalizzato dall’indebita interferenza del presidente della CEI nel sostenere la partecipazione al referedendum di domenica prossima dovrebbe considerare che questo organismo spurio si incista nel corpo ecclesiale allo scopo di ridurre la potestà dei singoli Vescovi, a vantaggio di un’entità apparentemente “collegiale e sinodale” che risponde di fatto all’élite globalista.

L’endorsement di Matteo Zuppi ai suoi compagni del partito democratico e della Sinistra woke non è scevro da interesse, come sempre. Il quesito referendario sulla diminuzione da dieci a cinque anni del periodo di residenza in Italia richiesto per la concessione della cittadinanza agli stranieri non è mosso da cristiana pietà per le necessità dei popoli africani sfruttati, né tantomeno da zelo pastorale per la loro salvezza eterna. L’unico motivo di questo ipocrita interessamento per l’inclusione di stranieri nel nostro Paese è banalmente economico, perché il fenomeno migratorio si basa sulla collaborazione di chi ne può trarre immediato vantaggio nella gestione del lucroso business dell’accoglienza.

Se Casarini – ricevuto in Vaticano da Jorge Bergoglio – si rallegrava per le bottiglie di champagne che avrebbe potuto stappare grazie ai finanziamenti della propria ONG, Zuppi non è da meno, perché la CEI e il volontariato “cattolico” pasteggiano alla greppia che il Great Reset ha preparato loro per averli come interessati complici e zelanti collaboratori.

Le farisaiche sollecitudini di don Matteo – peraltro in stridente dissonanza con troppi silenzi e connivenze sul genocidio di Gaza, sulla persecuzione dei Cattolici in tutto il mondo o sull’attacco alla società cristiana nei Paesi occidentali – mirano alla conservazione di un sistema di corruzione che è la necessaria premessa per la realizzazione del piano globalista di Kalergi. Ed è dal Vaticano Secondo che la chiesa conciliare si presta a dare basi pseudoteologiche a un’ideologia intrinsecamente anticristica, in cui la Redenzione è vanificata in nome di un velleitario e suicida ecumenismo irenista.

L’asservimento dell’Episcopato ai piani dell’élite eversiva globalista – non diverso da quello dei governanti nella sfera civile – mette a nudo conflitti di interesse di un’intera classe dirigente, che tradisce e consegna al carnefice coloro che invece dovrebbe proteggere e custodire. D’altra parte, anche Giuda ha avuto i suoi trenta denari per il tradimento di Nostro Signore. Forse per questo l’Iscariota piace tanto alle vedove Bergoglio.”

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