Il paziente era steso sulla barella del pronto soccorso, in attesa della visita, mentre il medico – in servizio – dormiva lì davanti
La direzione strategica dell’Asl Foggia ha preso in carico il caso del medico di pronto soccorso riprese mentre dormiva in servizio nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio. Il caso era stato segnalato da un gruppo di infermieri al dirigente del servizio del pronto soccorso dell’ospedale Tatarella di Cerignola.
Nel video che ha fatto il giro anche dei social, si vede il professionista mentre si addormenta davanti alla scrivania e in barella, a poca distanza, c’è un paziente che attende assistenza. Il medico avrebbe suggerito ai colleghi che lo richiamavano di “far gestire i pazienti alla collega o farli visitare dagli infermieri”. Il tutto davanti a pazienti e familiari, tra i quali è presto esplosa la tensione.
La direzione sanitaria ha chiesto e ottenuto una relazione dal direttore del pronto soccorso e fa sapere di aver adottato tutti provvedimenti nei confronti dell’intero sistema sanitario. “Ho concordato con il professionista e la sua famiglia la necessità di avviare un percorso di valutazione del suo stato di salute, adottando insieme l’opportunità di un percorso di verifica di merito” le rassicurazioni del Dg Antonio Nigri, che tuttavia conferma la mancanze di organico.
L’uomo sdraiato in barella, che era stato valutato dal medico in questione come un caso di ipertensione con epistassi, continuava infatti a sanguinare e a un certo punto ha iniziato a chiedere di essere assistito ulteriormente. Il camice bianco avrebbe però proceduto comunque con le dimissioni. “Il tutto mentre alternava fasi di sonno evidenti alla presenza non solo del paziente ma anche dei familiari che nel frattempo, preoccupati, erano sopraggiunti”, si legge nella lettera inviata da alcuni colleghi al dirigente del pronto soccorso per denunciare la situazione.
I parenti a quel punto hanno iniziato a riprendere con il cellulare quanto stava accadendo, mentre il paziente sdraiato ha cominciato ad inveire verbalmente contro il dottore. L’aggressione fisica è stata sventata solo grazie all’intervento delle guardie giurate e del personale infermieristico. Ora il professionista non è in servizio perché sta usufruendo di un periodo di ferie già concordato.
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