“Noi lo abbiamo detto sin dall’inizio: alla luce della gravitĂ del quadro che sta emergendo, le dimissioni di Giovanni Toti sono necessarie e opportune”. A ribadirlo, in un’intervista a La Repubblica, la segretaria del Pd Elly Schlein. “Al di lĂ delle responsabilitĂ penali, che sarĂ la magistratura ad accertare – aggiunge – la Liguria non può rimanere appesa, ostaggio di un’incertezza amministrativa che fa male ai cittadini, paralizza gli investimenti, impedisce di prendere decisioni cruciali su sanitĂ e appalti del Pnrr, solo per citarne alcune”.
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Per Schlein, “quel che sta uscendo racconta anni di malgoverno e malasanitĂ , una intollerabile commistione fra politica, affari e mafie. Perciò Toti non può restare un minuto di piĂą”. E alla domanda se secondo lei si tratti di una nuova Tangentopoli risponde: “Ogni inchiesta fa storia a sĂ©, vedremo quanto in profonditĂ si spinge questa vicenda che non è finita qua, deve ancora essere chiarita e soprattutto portare la politica, tutta, ad alzare la guardia”.
Toti era stato nominato commissario per le grandi opere
Sul fronte Regione martedì si è tenuto il primo Consiglio regionale dagli arresti di Toti, alla presenza del presidente ad interim Alessandro Piana. Le opposizioni durante il question time in Consiglio hanno chiesto compatte alla giunta di dimettersi e tornare al voto il prima possibile. Il rischio è che l’ente esca depotenziato e immobile dalla valanga che ha travolto il presidente. Tra i problemi c’è anche quel che sarĂ delle grandi opere per le quali Toti era stato nominato commissario, in particolare il cantiere dello Scolmatore del Bisagno a Genova, il progetto del rigassificatore di Vado Ligure, la Via dell’Amore alle Cinque Terre legata al tema del dissesto.
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