Ucraina, Crosetto: Putin incaponito su questa guerra

ministro Crosetto

[tta_listen_btn listen_text="Ascolta l'articolo" pause_text="Pausa" resume_text="Resume" replay_text="Replay" start_text="Start" stop_text="Stop"]

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista al “Foglio” spiega che “quello che Putin ha fatto l’altro giorno, quei bombardamenti a tappeto sull’Ucraina col G20 in corso, dimostrano il suo incaponimento su questa guerra”. C’è un metodo, pare: visto che già mesi fa pensò bene di sganciare missili su Kiev proprio durante la visita del segretario generale dell’Onu. Forse un modo becero di far capire che, senza di lui al tavolo, non si troverà mai una soluzione: “Putin è ormai indifferente a qualunque tipo di pressione esterna. Questa è la sua linea. La sua personale”.

Un’insistenza, questa di Crosetto, che pare alludere quasi all’isolamento di Putin, alla sua solitudine: “Ah no, se è per questo, direi che ha un problema di dissenso interno assai inferiore a quello di qualsiasi capo di governo occidentale. E del resto le autarchie non lo prevedono. Ma non c’è dubbio che, nelle sue scelte, Putin mostri l’accanimento di chi è convinto che si è spinto troppo oltre, per accettare di tornare indietro, di recedere dai suoi propositi anche ora che sembrano farsi lontani”.

“La Russia – osserva il ministro – ha sofferto 35 mila morti, conta 85 mila feriti, il 60 per cento dei mezzi corazzati neutralizzati, una catena logistica militare in enorme difficoltà e affanno. L’abbandono di Kherson, l’arretramento tattico al di là del Dnipro, testimoniano delle difficoltà di gestire rifornimenti, approvvigionamenti e turnover di truppe, specie in vista dell’inverno”.

Inverno che Putin vuole sfruttare: “Non c’è dubbio. E per questo ordina bombardamenti mirati sulle linee elettriche e del gas. Il suo obiettivo ora è fiaccare anche psicologicamente la popolazione civile. E non solo quella ucraina. Vorrà mettere alla prova la tenuta dell’opinione pubblica europea innescando un processo di fuga di massa da Kyiv, da Odessa, da Leopoli. Con 7, forse perfino 10 milioni di ucraini lasciati senza riscaldamento e luce, alla vigilia di una stagione in cui da quelle parti si raggiungono anche i 25 gradi sotto zero, saranno centinaia di migliaia, almeno, i profughi ucraini che cercheranno asilo in Europa”.

“Magari al Cremlino – aggiunge Crosetto – c’è chi scommette che questo indebolirà il sostegno occidentale alla causa di Zelensky”. A dicembre scade la legge quadro che ha consentito all’Italia di dare aiuto all’Ucraina, con forniture sia civili sia militari: “Mi aspetto che chi ha votato quel decreto varato dal governo Draghi non avrà problemi a ribadire la sua posizione. Io, come membro del governo, proporrò il rinnovo del decreto per tutto l’anno che verrà, come è corretto che sia. Poi sono certo che ognuno si assumerà le sue responsabilità, prorogando la linea che l’Italia avrà concordato con gli alleati”, ha concluso il ministro.  www.agenzianova.com

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K