La chiamerei per nome, ma le confesso che – pur abitando a Imola da 40 anni, e a dimostrazione dello schifo che ho per il teatrino della politica – non conosco il suo nome. Mi scuserà .
La disturbo solo per farle presente che in via Montanara all’altezza della Pedagna, dove in realtà la zona si chiama ‘i palazzi’, laddove abito e faccio il garzone da fornaio, dopo tanti anni di degrado davanti ai nostri occhi e alle nostre vetrine, si è avverato ciò che tutti, nessuno escluso, aveva profetizzato. E cioè che quel terreno incolto, soggetto ad incuria e degrado dove, a seconda dei periodi è bello vedere scorazzare caprioli e lepri, per fortuna non cinghiali; prima o poi sarebbe andato a fuoco.
Ebbene sì, è successo lo scorso anno, esattamente il 3 agosto 2021. Nel primo pomeriggio durante la pennichella pomeridiana (tutti i fornai, e i fornai sono solo quelli che sfornano pane fresco tutti i giorni e non congelato come molti supermercati che dovrebbero specificare che è pane congelato, dormono il pomeriggio e quindi anche i garzoni lo fanno) la profezia si è avverata.
Le urla dei vicini e le sirene dei vigili del fuoco mi svegliarono di soprassalto.
Mi precipitai fuori e poi sulla strada davanti a casa per verificare lo stato dell’arte. Lo spettacolo era per nulla edificante. Fiamme alte e fumo che lambivano le case. Gli alberi di abete e pini che bruciavano.
È stato detto e scritto che per fortuna non ci sono stati feriti. È vero. Ma dell’ansia, della paura e della violenza psicologica di fronte al non poter fare nulla, di fronte al pericolo? E che dire del fumo irrespirabile che entrava nei polmoni e nelle case per cui abbiamo dovuto lavare tutto, dalle tende alle lenzuola impregnate dell’odore acre?
Ci deve scappare la casa bruciata, il ferito o il morto per prevenire una cosa così stupida che anche un cretino potrebbe e soprattutto dovrebbe evitare?
Sindaco, checché se ne possa dire, a cominciare dallo scaricabarile, qualora le sfugga lei è responsabile della sicurezza e della salute dei cittadini che rappresenta.
Quindi, non perda tempo a rispondere a questa mia, ma risponda con i fatti. Faccia tagliare subito quell’erba secca alta un metro ed eventualmente faccia ricadere le spese su chi dovesse essere il curatore.
Grazie.
Armando Manocchia

