“Nessuno può sapere se basteranno le misure attualmente in campo per proteggere Milano e altre cittĂ a rischio. Gli interventi che in qualche modo diminuiscono i contatti”, dal coprifuoco alle regole in chiave restrittiva per la movida, dall’alleggerimento sui mezzi pubblici allo stop agli sport di contatto, “possono rallentare il contagio. Se funzioneranno, non lo so. Non si può dire. BisognerĂ aspettare un paio di settimane per vedere eventuali effetti. Se i casi positivi non decelerano è perchĂ© non sono efficaci”.
Così la pensa il virologo Andrea Crisanti, che all’Adnkronos Salute commenta i dati sull’andamento dei contagi in particolare nella provincia di Milano, che oggi vedono un ulteriore aumento rispetto ai giorni scorsi, con 1.858 casi, di cui 753 concentrati nella cittĂ meneghina.
“Il tracciamento dei contatti è ormai stato perso da quel dì”, ragiona. “L’avevo fatto presente anch’io quando avevo presentato il mio piano al Governo: a duemila casi salta tutto. Anche il coordinatore del Cts lo ha detto: forse non abbiamo fatto tutto quello che avremmo dovuto fare. Forse dovevano prendere sul serio quello che gli ho proposto”, sottolinea il direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’universitĂ di Padova e del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedale universitĂ di Padova.
L’App Immuni può aiutare in questa situazione? “E’ potenzialmente uno strumento molto utile”. Rispetto alle difficoltĂ di generare un circolo virtuoso che permetta di valorizzarne le potenzialitĂ , “sicuramente questi fallimenti non aiutano a generare fiducia. Io suggerirei di scaricarla, certo. Penso che il Governo abbia tutta la motivazione per riparare e mettere a posto le cose”, conclude. adnkronos

