Calenda: “Se mi candidassi sindaco di Roma sarei un cialtrone”. E si candida

Calenda nel video in fondo all’articolo: “Se mi candidassi a sindaco di Roma sarei un cialtrone“.

“Mi candiderò per fare il sindaco di Roma”. Carlo Calenda, leader di Azione, annuncia la candidatura a sindaco di Roma. “Auspico un largo appoggio alla mia candidatura”, dice ospite di Che tempo che fa. “Chi ha una possibilitĂ  di guidare la cittĂ  dove è nata la cultura occidentale e riportarla tra le grandi capitali europee lo deve fare”, dice Calenda.

Qual è la posizione del Pd? “Io non posso parlare a nome del Partito Democratico. Auspico ci sia un appoggio largo, rimettere a posto questa cittĂ  non è un lavoro che può fare una sola persona. E’ un lavoro corale e non riguarda solo le forze politiche. Io cercherò in tutti i modi di mettere insieme una coalizione di forze politiche e sociali”, prosegue.

PerchĂ© il Pd dovrebbe appoggiare la candidatura? “Dovrebbe farlo se pensa che io sia la persona adatta per governare Roma. E’ la stessa ragione che, appena uscito dal Partito Democratico, mi ha spinto a sostenere Stefano Bonaccini come governatore dell’Emilia Romagna. La politica è questo, mettere le persone giuste al posto giusto. Io sono uscito dal Pd perchĂ© ho sempre detto ‘mai con i 5 stelle’. Loro hanno cambiato idea. Questa differenza a livello nazionale non ci divide quando parliamo di Roma, entrambi pensiamo che la gestione Cinquestelle a Roma sia stata disastrosa. Con la Raggi è peggiorato tutto, niente è migliorato”.

“C’è un’emergenza sanitaria: come possiamo pensare di organizzare le primarie a cui partecipi tanta gente, quando la gente ha paura di uscire di casa? Le primarie poi non sono sempre state la panacea. Alle ultime primarie persero Gentiloni e Sassoli, vinse Marino che poi il Pd rimosse”.  ADNKRONOS

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