Mattarella: 25 aprile nostra forza, fine della follia nazifascista

“Le energie positive che seppero sprigionarsi” nella primavera del 1945 “portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio diffuso in occasione del Festa della Liberazione, ha voluto fare un parallelismo tra la ricostruzione seguita alla caduta del nazifascismo e la ripartenza che attende l’Italia nella “fase 2” dell’emergenza coronavirus

“In questo giorno – ha detto Mattarella – fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore”

L’Italia e la “consapevolezza di un comune destino” – Con la Liberazione, prosegue il capo dello Stato, “nasceva allora una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro. Con tenacia, spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili”. La ricostruzione, ricorda ancora il presidente della Repubblica, “cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista. Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità”. Secondo il capo dello Stato questa “consapevolezza di un comune destino” che caratterizza il nostro Paese si è manifestata “ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori”.

“Siamo chiamati tutti all’impresa del rilancio” – Oggi come allora, ha continuato il presidente della Repubblica, serve quindi “dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore. Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando”. La pandemia in corso, spiega Mattarella, “ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case. Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali”. Il loro impegno, secondo il Quirinale, “onora la Repubblica”.

75 anni dalla caduta del nazifascismo – Il capo dello Stato ha poi ricordato quanto avvenne il 25 aprile di 75 anni fa, data che lui definisce “fondatrice della nostra esperienza democratica”. “L’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della Seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità europea”.

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