Di filippiche allâItalia sullâimmigrazione la Francia ne ha fatte molte. Troppe, a giudicare da come si comporta al confine. Ieri lâOng Mèdecins du Monde ha denunciato alla procura di Nizza i comportamenti della gendarmerie tra Mentone e Ventimiglia. Si parla di âdetenzioni arbitrarieâ, immigrati abbandonati in locali di “15 metri quadri senza mobili”, di “servizi igienici inutilizzabili” e continue violazioni dei diritti delle persone. Abusi veri e propri che alcuni migranti hanno raccontato in esclusiva al Giornale.it.
“Stanotte sono stato in quel container – ci spiega Amid – mi hanno fatto dormire per terra, sul pavimento”. Tredici lunghe ore di attesa, senza diritti. “Non ci hanno dato nĂŠ cibo nĂŠ acqua. Per bere câera solo un bicchiere”. E basta. Il bungalow “è freddo dâinverno e caldo dâestate”. La porta è chiusa a chiave. Sul retro alcune finestre affacciano sulla Costa Azzurra, ma i migranti sono imprigionati da una lastra di ferro dagli spuntoni acuminati. Non possono scappare.
Le “detenzioni arbitrarie nei locali della polizia di frontiera francese” ci vengono confermate anche da diversi volontari di associazioni umanitarie che si occupano di immigrazione al confine franco-italiano. âLe condizioni in cui vengono tenuti sono degradanti – spiega una fonte – non hanno acqua, cibo, letti o coperte. Non gli viene neppure dato modo di essere visitati da un dottore o di avere un traduttore”.
Secondo la fondazione francese Anafè che opera per dare sostegno legale ai profughi, lâunico obiettivo della gendarmerie è quello di rispedire i migranti in Italia nel piĂš breve tempo possibile. Adieu. “Secondo il Consiglio di Stato – spiega Emilie Pesselier, di Anafè – è legale trattenere una persona solo meno di 4 ore. In realtĂ , per i migranti la detenzione dura molto di piĂš”. Gli immigrati restano nei container “tutta la notte”, 12 o 13 ore, in moduli di metallo molto piccoli e “dove non câè riciclo dâaria, non ci sono sedie, non ci sono letti o coperte”. Le persone “vengono messe lĂŹ a decine, senza distinzioni di etĂ nĂŠ di sesso”.
Ă un inferno nei fatti, benedetto dalle belle parole di Macron. Che predica accoglienza senza metterla in pratica.

