Video di Claudio Bernieri
Annalisa, Barbara, Sabrina, per citarne alcune, sono solo tre delle tante donne della periferia milanese che hanno dato un esempio a tutta lâItalia sul tema: âcome si fronteggia lâinvasioneâ. Svolgimento del compito: protestando e scendendo per strada.
Militanti di un comitato di quartiere, âMilano sicuraâ le Donne, per niente salottiere radical chic ma semplici lavoratrici, madri di famiglia, hanno destabilizzato la palude del centro destra, che immobile sta davanti alle faccenderie del Pd in fatto di âmigrantiâ: lâaccoglienza per tutti i disperati e gli sfigati del mondo a Milano, lo sfruttamento del loro voto per pilotare le prossime elezioni regionali e politiche, lâuso del âfinto profugoâ da parte di certi assessorelli (i piccoli Lenin) per posizionarsi come aspiranti deputati e senatori nella galassia dei partitini di sinistra.
Una folle politica di accoglienza a spese dei milanesi che si chiama âSistema Milanoâ. Tutti uniti intorno alla poltrona del compagno Beppe Sala, che aumenta le tasse per mantenere in costosi residence migliaia di immigrati. Milano si è cosĂŹ riempita di spacciatori nigeriani, questuanti, finti profughi, turisti per sempre, perdigiorno e aspiranti kamikaze. Tutti gravitano intorno alla Stazione Centrale, un suk pericoloso per viaggiatori e milanesi.
Siamo nel piazzale davanti al Suk Stazione, un sabato pomeriggio: e un corteo composto da cinquecento donne (hanno aderito anche il comitato Petrarca, Parco delle Basiliche e Vivi Il Ticinese) ha sfidato il bivacco di presunti profughi, ma anche di presunti terroristi, spacciatori, tossici e manodopera della criminalitĂ con un minimalista corteo intitolato âNo invasionâ. Semplicemente gridando e sfilando tra gli applausi dei residenti: una cosa incredibile e impensabile a Milano, dove non câè opposizione, ma solo tanti proclami.
Morte celebrale per il centro destra. Le donne di Milano hanno sfidato il mininistro degli Interni Minniti, il sindaco Sala, gli assessori poltronisti , lâopposizione inesistente. Mezzo popolo del centrodestra ha cosĂŹ fatto la figura dei quaracquacquĂ .
Dando appuntamento ai milanesi di buona volontĂ per gridare basta invasione, le Donne di Milano hanno insegnato molto galateo ai politici doc di professione. Non lâavessero mai fatto. Forza Italia, la Lega, Fratelli dâItalia , Casapound sono insorti, le tre donne sono state accusate di chissĂ quali misfatti.
Nessun simbolo di partito. Solo il Tricolore. Unâidea che Armando Manocchia direttore di Imolaoggi porta avanti da anni con i suoi Sit-in nelle piazze dinanzi alle Istituzioni. Il suo motto: âin piazza come Cittadini e solo col Tricoloreâ, questo modello può diventare davvero âla ruspaâ…
Il corteo si è diretto alla stazione, dove bivaccano gli stranieri: i clown del circo della stampa avevano percepito e si erano mobilitati. Ecco come ci si può opporre alla invasione: scendendo in piazza. Bloccando la Stazione, non dando tregua al sindaco Sala e ai suoi assessori che sfruttano i finti profughi per il business delle Coop amiche e a fini politici e squisitamente elettorali e di poltrona.
Infine, il comizio davanti alla Stazione, dove è diventato rischioso anche passare: un sabato di studio, di prove tecniche per chi è stanco dellâinvasione e del razzismo al contrario e vorrebbe imitare le Donne di Milano.
