Finanziamenti ad Hamas: indagata Angela Lano, giornalista proPal e No Tav

Angela Lano

L’inchiesta di Polizia di Stato e Guardia di Finanza sui finanziamenti ad Hamas attraverso sedicenti associazioni benefiche è destinata ad allargarsi

Ci sono altri indagati a piede libero, perquisiti ieri. Tra questi, riporta La Stampa, la torinese Angela Lano, giornalista e orientalista, direttrice dell’agenzia di stampa online InfoPal.it e autrice di numerosi libri, articoli e reportage sul mondo arabo e islamico e sulla Palestina, nonché attivista proPal e No Tav. L’Antiterrorismo – riferisce il quotidiano torinese – la considera vicina ad Hannoun, che periodicamente le avrebbe versato denaro per aggiornare la piattaforma di informazione.

“Ieri – si legge intanto in un comunicato sulla homepage di InfoPal dal titolo ‘Siamo sotto Regime Totalitario: perquisita la casa della nostra Direttrice’ -, con un mandato di perquisizione della procura di Genova, gli agenti della Digos hanno sequestrato i computer e i cellulari dalla direttrice di InfoPal. La libertà di informazione sulla Palestina e sui crimini di Israele è ormai proibita in Italia. Le vittime sono perseguite e i carnefici dettano legge. Tuttavia, abbiamo piena fiducia nella magistratura italiana”.

Negli atti c’é anche il nome di Mohamed Shahin, l’imam di Torino destinato all’espulsione e poi ‘liberato’ dalla Corte d’appello. Nell’ordinanza del Gip Silvia Carpantini, come si legge su Repubblica, viene riportato come la cellula di Hannoun avesse diversi contatti in Italia: tra gli altri (non indagato) è citato in diverse conversazioni l’imam di Torino Mohamed Shahin.

25 indagati nell’inchiesta

Sono 25, a oggi, gli indagati nell’inchiesta della Dda di Genova. Ieri sono scattate nove misure cautelari, di cui sette in carcere. Anche alcuni familiari di Hannoun, la moglie e i suoi due figli, figurano tra gli indagati che, secondo gli investigatori, avrebbero giocato un ruolo nei finanziamenti ad Hamas.

Perquisizioni anche in sedi Abspp

Nell’ambito della indagine sono state eseguite, nei confronti delle persone sottoposte a misura cautelare e di altri indagati, un totale di 17 perquisizioni, personali e locali (incluse le tre sedi dell’Abspp a Genova, Milano e Roma), che hanno interessato anche le città di Torino, Bologna, Bergamo, Firenze, Monza Brianza, Lodi e Sassuolo. Sequestrati contanti per una somma complessiva di circa 1.080.000 euro, trovati non solo nelle sedi della Associazione Benefica di Solidarietà col Popolo Palestinese, ma anche in alcune delle dimore nella disponibilità delle persone perquisite.

In un caso, il contante (per circa 560.000 euro) era stato nascosto in un vano appositamente ricavato in un garage a Sassuolo. Sono stati sequestrati anche alcuni computer, nascosti nell’intercapedine di una parete in un alloggio in provincia di Lodi, e numerosi altri dispositivi elettronici che saranno sottoposti ad analisi nei prossimi giorni. Nella abitazione di uno degli indagati, che conservava anche circa 6mila euro, è stata trovata una bandiera di Hamas. Materiale riconducibile all’organizzazione è stato inoltre trovato in alcuni dei luoghi perquisiti. In particolare, oltre a vari opuscoli sul movimento islamista, è stata sequestrata una chiavetta Usb contenente anÄshÄ«d (canti corali della tradizione islamica) celebrativi di Hamas.  ADNKRONOS

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