di Armando Manocchia – Con 93 voti a favore e 51 contrari, Palazzo Madama, ha approvato definitivamente il disegno di legge sulla Corte dei Conti, confermando il testo già licenziato dalla Camera, che limita gravemente le responsabilità sui danni erariali degli amministratori.
«Salvo i casi di danno cagionato con dolo o di illecito arricchimento, la Corte, esercita il potere di riduzione ponendo a carico del responsabile, in quanto conseguenza immediata e diretta della sua condotta, il danno o il valore perduto per un importo non superiore al 30 per cento del pregiudizio accertato»
Oltre al limite alla responsabilità erariale, tra le vergogne di questo governo v’è una delega che evoca a sé la possibilità di emanare decreti legislativi come quello della ‘riorganizzazione e riordino’ delle funzioni della Corte dei Conti. Il che significa che la rivolteranno come un calzino al fine di non infierire sulle responsabilità colpose o premeditate che gli amministrari incapaci faranno, d’ora in avanti.
Insomma, aldilà dei margini di miglioramento da parte di ognuno, questa Istituzione che è stata sempre un temutissimo baluardo di democrazia, viene svuotata dei suoi poteri. Uno stupro politico-giuridico-istituzionale che sancisce la ‘democratura’ in atto in Italia e cioè una dittatura travestita da democrazia guidata da una pletora di ignoranti e incapaci, e molti imparentati tra loro, che fanno leggi per depredare la popolazione masochista che ancora li sostiene. Di questo passo porteranno questo paese alla guerra non con la Russia, ma alla guerra civile.
Questa norma, che sarà legge dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si applicherà anche ai procedimenti ancora in corso alla data di entrata in vigore della legge e non definiti con sentenza definitiva come quella sull’infausto ponte dello stretto. Opera inutile e dannosa, prima ancora che costosa, che mi auguro di non vedere mai realizzata almeno fino a che la Sicilia e la Calabria non abbiano strutture e infrastrutture vitali come Ospedali, Scuole, Univerità , strade, autostrade e ferrovie al passo con le altre regioni italiane ed europee.

