La politica è praticamente sequestrata da professori che non formano cittadini democratici
di Franco Luceri – In democrazia la politica riesce a convertire le promesse elettorali in “buon governo”, solo se, dove e quando la scuola ha fatto dei singoli cittadini, un “popolo produttivo, contributivo, solidale e solvibile”, tanto da indurre i “filantropi” del mondo finanziario a concedere credito onesto.
Quindi il mondo politico è un collettore di buon governo economico finanziario, se e dove la cultura ha saputo coordinarlo e finalizzarlo alla produzione e perequazione di ricchezza onesta. Altrimenti è una accozzaglia di soggetti litigiosi, che producono sfascio, ma si autocertificano innocenti, accusando il Premier di tiranneggiare da comunista o fascista.
La conditio sine qua non, perché dalla politica si possa distillare “buon governo”, è generata dal mondo della cultura, se ha saputo formare e informare cittadini capaci di essere autonomamente produttivi e onestamente contributivi.
Ma se i cittadini non sono abbastanza preparati per produrre ricchezza per sé e solidarietà per chi non è abile al lavoro: neonati, vecchi, invalidi, malati e poveri; alla bancarotta socio politico economico ambientale non vi è alternativa.
In un vero stato di diritto, non dovrebbero esistere categorie ricchissime e categorie poverissime.
Perché se ad una famiglia con figli adulti, lo Stato non è in grado di assicurare continuità produttiva, vuol dire: o che la scuola non li ha formati correttamente, o che il mondo economico finanziario si sta dedicando con generosità al doppio cannibalismo: inflazionistico e usurario.
E a quel punto, vuol dire che la politica è praticamente sequestrata da professori che non formano cittadini democratici, da professionisti incapaci o disonesti, da burocrati che non convertono più le tasse in servizi, da giornalisti che disinformano e da banchieri che fanno credito onesto non oltre la Lira, istigando alla disonestà l’intero mondo imprenditoriale.
La causa è imputabile alla cultura che non forma “cittadini patentati”, capaci di “guidare” produttivamente i mezzi materiali o immateriali disponibili; e al mondo economico e finanziario che si dimostrano altrettanto incapaci di adattare i mezzi alla intelligenza e solvibilità dei popoli, in modo da riempire i portafogli di banconote invece di gonfiarli di cambiali.
Perché se in un popolo i rapporti interpersonali non sono costruttivi e solidali, al buon governo il premier non arriva nemmeno con un miracolo personale del Padre Eterno.
Insomma, per non farla lunga; non è difficile capire su quale fronte si muore e su quale si campa. Se vedete in guerra gli ultimi, gli ignoranti, i poveri e i malati, vuol dire che i “sotuttoio” hanno firmato l’armistizio per spartirsi la torta. E delle rogne dell’umanità povera ignorante e malata non sanno che farsene.
L’intero sistema sociale “avanza in retromarcia” a colpi di mistificazioni, falsificazioni, semplificazioni e sottovalutazioni demenziali, come addebitare in blocco i casi di malgoverno al Premier, e accreditare all’opposizione sempre onesta, coraggiosa, patriottica i rari casi di buon governo, come se avesse salvato l’intera umanità approfittando di una distrazione del premier tiranno comunista o fascista.
Almeno da quattro decenni, questa è in assoluto la migliore logica culturale e politica italiana: se non li avessero chiusi, negli ex manicomi sicuramente avremmo potuto trovare di meglio.
Franco Luceri

