Il gruppo Facebook “Mia moglie” in cui circa 32mila iscritti, soprattutto uomini, postavano foto intime di donne perlopiù ignare, esposte agli occhi e ai commenti degli altri partecipanti, “era gestito da una donna”
La procura di Roma l’ha messa al centro dell’indagine per diffusione illecita di foto e video sessualmente espliciti, insieme a un co-gestore uomo che avrebbe collaborato alla pubblicazione e alla moderazione dei contenuti. Il quotidiano la Repubblica scrive che la polizia postale ha scoperto che i due amministratori avrebbero utilizzato cellulari intestati a terze persone, acquistati con sim card anonime, per rendere più complicata l’identificazione.
L’indagine sul gruppo Facebook “Mia moglie”
L’indagine della polizia postale sul gruppo “Mia moglie”, poi chiuso da Facebook, è partita il 19 agosto scorso. Poi è nato un gruppo simile, “Mia moglie 2 – incontri social”, chiuso e con 8.818 iscritti, con foto scambiate su Messenger o Telegram. Migliaia di iscritti si scambiavano foto delle proprie compagne, immagini scattate in casa, in spiaggia, al supermercato, spesso rubate e condivise senza che le donne ritratte ne fossero a conoscenza. Il caso è esploso quando qualcuna delle vittime ha cominciato a riconoscersi nelle immagini che finivano per circolare su Facebook e Telegram.
Il gruppo “Mia moglie” è stato travolto di segnalazioni, che hanno portato alla chiusura della pagina nella tarda mattinata di martedì 20 agosto scorso. “Abbiamo rimosso il gruppo Facebook (Mia Moglie❤❤❤) per violazione delle nostre policy contro lo sfruttamento sessuale di adulti. Non consentiamo contenuti che minacciano o promuovono violenza sessuale, abusi sessuali o sfruttamento sessuale sulle nostre piattaforme. Se veniamo a conoscenza di contenuti che incitano o sostengono lo stupro, possiamo disabilitare i gruppi e gli account che li pubblicano e condividere queste informazioni con le forze dell’ordine”, ha dichiarato un portavoce di Meta.
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