A Milano la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un ragazzo di 23 anni, originario del Senegal, accusato di aver aggredito almeno sette donne negli ultimi due mesi, procurando loro lesioni aggravate con prognosi anche fino a 60 giorni. Per lui, dopo due mesi e mezzo di indagini, si sono aperte le porte del carcere. Dove potrebbe rimanere a lungo. Ma andiamo con ordine. E ripartiamo dall’inizio. Da quest’estate quando il misterioso picchiatore inizia a colpire. E lo fa senza aver alcun motivo plausibile.
Le donne picchiate in strada
Gli episodi contestati vanno in scena tra il 13 agosto e il 5 ottobre scorso. Il primo in via Tadino, nella zona di Porta Venezia. Siamo in piena estate e sono le 13.30 quando una donna viene colpita con diversi calci alle caviglie. I colpi sono così violenti che deve farsi medicare in pronto soccorso dove viene dimessa con una prognosi di otto giorni. Col passare dei giorni e delle settimane le denunce si moltiplicano. E le forze dell’ordine iniziano a sospettare che dietro le aggressioni ci sia la stessa mano.
Siamo sempre a Milano ed è ancora estate. Il 28 agosto, un giovedì, una donna di 61 anni esce di casa e si incammina lungo via Ruggero Boscovich per prendere la sua auto. Durante il tragitto però uno sconosciuto la raggiunge e inizia a percuoterla provocandole un trauma contusivo e lividi alla gamba sinistra. Questa volta la prognosi sarà addirittura di 60 giorni.
Le ultime aggressioni e la ragazza lasciata a terra col setto nasale rotto
Non pago il giorno successivo il picchiatore misterioso torna a colpire di nuovo. Sono le 7 e 30 del mattino quando una donna di 59 anni viene stesa con un violento calcio alle caviglie in piazza San Camillo De Lellis. E ancora. Il 5 ottobre scorso l’uomo si supera aggredendo quattro vittime nel giro di mezz’ora tra via Tadino e via Castaldi.
L’ultimo pestaggio va in scena alle 23.30 di notte quando una ragazza di 32 anni viene fatta cadere per terra con un calcio e poi picchiata senza pietà tanto da riportare la rottura del setto nasale. Le indagini nel frattempo vanno avanti. Tra il materiale su cui si lavora c’è anche un video che mostra l’uomo di spalle mentre si allontana serafico dopo aver preso di mira una delle sue prede.
Arrivato in Italia otto anni fa, aveva una sfilza di precedenti
Il giovane arrestato oggi è finito in carcere a San Vittore. Si tratta di un 23enne arrivato in Italia da minorenne, nel 2017, con il sogno di fare il calciatore. Da Lampedusa il giovane si era poi spostato a Roma iniziando a collezionare una serie di denunce per minacce, percosse, porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere.
A luglio dell’anno in corso era stato fermato per una rapina commessa alla stazione Termini, sempre nella Capitale, ma era rimasto in libertà e si era trasferito a Milano. Nella zona della stazione Centrale si sarebbe fatto notare spesso nelle ultime settimane per il “vizio” di prendere a calci le lattine. Questa mattina gli agenti del commissariato di Garibaldi-Venezia lo hanno raggiunto e ammanettato. Solo negli ultimi tre anni era stato fotosegnalato 43 volte e sembra che avesse 11 alias.
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