Volkswagen interromperà temporaneamente la produzione di auto elettriche in due dei suoi stabilimenti tedeschi
Dal 6 ottobre, in concomitanza con l’inizio delle vacanze autunnali, gli impianti di Zwickau e Dresda, in Sassonia, sospenderanno le linee di assemblaggio per una settimana. La decisione, confermata da un portavoce del gruppo, è legata a una domanda di veicoli elettrici inferiore alle attese.
La scommessa (finora) perduta sull’elettrico
“Adattiamo il nostro programma di produzione alla situazione del mercato”, ha spiegato la società, sottolineando come il settore stia attraversando una fase di “grande incertezza”, aggravata dal conflitto commerciale con gli Stati Uniti e dal dibattito interno sulla fine del motore a combustione, fattori che spingono i consumatori a rimandare l’acquisto di auto a batteria.
Il sito di Zwickau, riconvertito interamente all’elettrico dal 2020, produce modelli come Audi Q4 e-tron, Volkswagen ID.3 e ID.5. A Dresda, dove si assembla l’ID.3, la chiusura definitiva è già stata fissata per la fine del 2025, in base a un accordo che prevede la soppressione di 35mila posti di lavoro entro il 2030 (circa il 29% della forza lavoro tedesca del gruppo), ma senza licenziamenti né chiusure di stabili.
Difficoltà simili emergono anche in altri impianti: a Emden, in Bassa Sassonia, dedicato ai modelli ID.4 e ID.7, sono già stati ridotti gli orari di lavoro e, secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, la produzione potrebbe fermarsi più volte nelle prossime settimane. Volkswagen non ha però confermato queste informazioni.
Da Bosch a Stellantis: il rischio di una crisi sistemica
La frenata del colosso di Wolfsburg si inserisce in un quadro più ampio di crisi per il settore dell’auto elettrica europea. Giovedì Bosch ha annunciato il taglio di 13mila posti in Germania, circa un decimo del personale, motivando la scelta con la debolezza della domanda. All’inizio di settembre Ford aveva comunicato fino a 1.000 esuberi nel suo stabilimento di Colonia, anch’esso specializzato nei modelli elettrici, mentre anche Stellantis ha annunciato lo stop temporaneo a diversi stabilimenti in Europa per il calo della domanda e l’incertezza del mercato.
Secondo i dati dell’Associazione europea dei costruttori automobilistici, le vetture elettriche rappresentano soltanto il 16% delle nuove immatricolazioni nell’Unione, contro il 37% delle ibride. A rallentare la transizione pesano i costi ancora elevati, i dubbi sull’autonomia e soprattutto la scarsa diffusione delle infrastrutture di ricarica in gran parte del continente.
Volkswagen, che aveva fatto di Zwickau il simbolo della propria svolta “green”, si trova ora a dover ricalibrare piani e investimenti. Una frenata che rischia di ridimensionare le ambizioni dell’Unione europea di accelerare la transizione verso la mobilità elettrica nel prossimo decennio.
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