Pisa, lo scandalo delle tessere Pd comprate da operai albanesi

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Tessere Pd, scoppia il caos a Pisa. Non bastava lo stop del congresso dem

Ora a sollevare il polverone ci pensano i pacchetti di tessere comprati, gli iscritti albanesi di dubbia riconducibilità al Pd e la guerra nelle correnti. Tutto ha inizio quando Stefano Ceccanti, costituzionalista e iscritto a Pisa, annuncia un esposto. Il contenuto? Gli dicono di non votare nel suo circolo perché c’è una discrepanza tra l’anagrafe degli iscritti e quanto certificato dalla commissione congresso. Ma poi altri votano. E lui fa ricorso ai garanti provinciali.

La vicenda, alquanto complicata, viene riassunta dal Fatto Quotidiano

“Alla base ci sono le ambizioni di Antonio Mazzeo, vice presidente dell’assemblea regionale, di ricandidarsi. Lo statuto toscano vieta il terzo mandato. Per farlo serve una deroga: e allora, lui ha bisogno che il partito pisano lo sostenga in pieno. Il suo candidato è Mario Iannella, area Bonaccini, che per inciso, ha appena vinto un concorso all’Università di Bari come ricercatore a tempo determinato nel dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’impresa, lo stesso dove insegna Nicola Pignatelli, uno degli avvocati di Mazzeo”.

Ecco allora che secondo il quotidiano di Marco Travaglio, Iannella si spinge ad anticipare i soldi per comprare alcune tessere con i soldi del circolo di cui è segretario.

Lo dice lui stesso, prima che Marco Biondi, vicino a Dario Nardella, a un certo punto prende le distanze da Iannella e si candida anche lui. È a quel punto che vengono notati, tra i suoi sostenitori, alcuni operai albanesi, che sarebbero stati tesserati nei suoi cantieri (lui fa l’ingegnere). Iannella denuncia le irregolarità nelle tessere. Il colmo? Ci sono anche le sue. E così Iannella viene sospeso.

Per cercare di riparare quello che ormai sembra irreparabile viene inviato un emissario regionale e un commissario nazionale. Non solo, perché il responsabile organizzazione del Pd, Igor Taruffi, si è confrontato con Marco Furfaro, riferimento di Elly Schlein in regione. L’obiettivo? Trovare una quadra sul controverso terzo mandato.
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