BRUXELLES – La Commissione Ue avvia una procedura di infrazione sull’Italia inviando una lettera di costituzione in mora, per il mancato recepimento della direttiva sul rafforzamento della presunzione di innocenza e il diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali.
Per Bruxelles l’Italia non ha recepito correttamente le disposizioni relative alle limitazioni all’uso di misure di contenzione fisica in pubblico, al diritto al silenzio e a non autoincriminarsi, quando le autorità inquirenti raccolgano informazioni sul luogo dell’infrazione o immediatamente dopo il reato e ogniqualvolta l’indagato rilasci dichiarazioni spontanee.
Una simile procedura Ue è stata avviata dalla Commissione europea anche nei confronti della Lituania. Secondo l’esecutivo europeo sia Italia e sia Lituania non hanno recepito correttamente l’obbligo di informare la persona processata in contumacia del suo diritto a un nuovo processo, nonché i mezzi di ricorso disponibili in caso di violazione dei diritti sanciti dalla direttiva. La direttiva del 2016 sul rafforzamento della posizione di innocenza, ricorda Bruxelles, è una delle sei direttive adottate dall’Ue per creare norme minime comuni volte a garantire che il diritto a un giusto processo per indagati e imputati nei procedimenti penali sia sufficientemente tutelato in tutta l’Ue.
Secondo la Commissione la Lituania non ha recepito le misure relative ai riferimenti pubblici alla colpevolezza, all’uso di misure di contenzione fisica in tribunale, alla natura temporanea dell’esclusione dal processo e al diritto a un nuovo processo. Italia e Lituania dispongono ora di due mesi per rispondere e porre rimedio alle carenze sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato. ANSA EUROPA