Licenziata dopo avere urlato “Palestina libera” al concerto alla Scala del 4 maggio, mentre la presidente del consiglio Giorgia Meloni entrava nel Palco Reale
Protagonista una maschera che lavora in teatro. Ne dà notizia il sindacato Cub Informazione e Spettacolo, presente alla Scala con alcuni rappresentanti. Meloni si trovava alla Scala ospite del concerto organizzato in occasione della 58esima edizione dell’Annual meeting dell’Asian Development Bank.
“È arrivato – scrive in una nota il sindacato – il verdetto ghigliottina della direzione nei confronti della giovane donna del personale di sala che, dalla prima galleria, ha urlato ‘Palestina libera’ prima del concerto del 4 maggio. È evidente che esprimere questa solidarietà non è un fatto isolato ma sono milioni i giovani nel mondo che stanno manifestando per fermare il genocidio in atto a Gaza”.
Le reazioni politiche
La notizia non ha mancato di generare polemiche anche a livello politico. Il sindaco di Milano Beppe Sala, che per il suo ruolo è anche presidente del teatro, ha promesso che ne parlerà con il neo sovrintendente Fortunato Ortonbina: “Voglio parlare con lui e capire le ragioni. Ero presente anche io quando è successo, ma non ero focalizzato”. Più netto Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Regione Lombardia:
“Mi pare un provvedimento assolutamente spropositata. Vogliamo vederci chiaro e comprendere esattamente la reale dinamica dei fatti. Non spettano a me le valutazioni ma mi chiedo che cosa possa essere accaduto per giustificare una decisione tanto drastica”.
Licenziata per avere gridato “Palestina libera”
Nel provvedimento di licenziamento (firmato dal sovrintendente Fortunato Ortonbina) sarebbe stato scritto che la lavoratrice “ha tradito la fiducia” (riferisce ancora il Cub) “disobbediendo a ordini di servizio”. Secondo quanto riferisce un sindacalista a Radio Onda d’Urto, dopo l’episodio la maschera sarebbe stata portata prima nel foyer e poi fuori dal teatro. Successivamente è stata oggetto di un provvedimento disciplinare. Il Cub ne ha parlato con la direzione del teatro, pensando che l’incidente finisse lì. Invece, dopo qualche giorno, è arrivato il licenziamento.
Azioni sindacali
Ora il sindacato chiede il reintegro immediato della maschera, e promette azioni sindacali contro quella che viene definita “un’azione scandalosa” da parte del nuovo sovrintendente. “Difenderemo il diritto al lavoro e il diritto a manifestare il proprio pensiero”, conclude la nota del Cub.
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