Usa, giudice boccia l’espulsione di detenuti venezuelani

carcere Usa

Il caso riguarda specificamente i venezuelani detenuti nel distretto meridionale del Texas, ma potrebbe avere altre ripercussioni

Semaforo rosso per Donald Trump nel contrasto all’immigrazione illegale. Un giudice federale del Texas ha emesso un’ordinanza permanente che vieta all’amministrazione di utilizzare l’Alien Enemies Act — una legge risalente al 18esimo secolo – per deportare oltre 130 cittadini venezuelani giudicati criminali verso un carcere in El Salvador. La sentenza rappresenta finora il pronunciamento più ampio tra quelli emessi dagli otto giudici federali attualmente impegnati ad analizzare la legalità dell’impiego del controverso statuto.

Le autorità non avrebbero dovuto far riferimento all’Alien Enemy Act in assenza di prove di invasione e avrebbero dovuto far ricorso eventualmente alll’Immigration and Nationality Act, che definisce le procedure appropriate per l’espulsione nell’ambito di un iter che include un’udienza.

Il giudice Fernando Rodriguez Jr., nominato dallo stesso Trump, ha respinto la legittimità del ricorso a una legge di guerra del 1798 per attuare piani di deportazione espulsione, dichiarando l’uso dello strumento “non coerente con i principi costituzionali moderni”.

Il caso riguarda specificamente i venezuelani detenuti nel distretto meridionale del Texas, ma potrebbe avere ripercussioni significative sulle più ampie politiche migratorie dell’amministrazione. “Il presidente non può dichiarare sommariamente che una nazione o un governo straniero ha minacciato o perpetrato un’invasione o un’incursione predatoria negli Stati Uniti, per poi identificare i nemici stranieri soggetti a detenzione o espulsione”, ha scritto Rodriguez nel suo provvedimento di 36 pagine. ADNKRONOS

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