Usa, Corte Suprema sospende espulsione di presunti gangster venezuelani

gang venezuelane

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso l’espulsione di presunti membri di gang venezuelane, decisa dall’amministrazione Trump in base a una legge del XVIII secolo

L’amministrazione Trump sta accelerando le deportazioni di presunti membri di gang venezuelane applicando il poco usato Alien Enemies Act, nonostante una sentenza della Corte Suprema imponga che i detenuti ricevano un preavviso “ragionevole” per poter contestare le accuse.

Secondo l’avvocato Lee Gelernt dell’Aclu (Unione americana per le libertà civili), nel centro di detenzione per immigrati di Bluebonnet, in Texas, uomini venezuelani hanno ricevuto avvisi di espulsione solo in inglese con l’indicazione che i rimpatri sarebbero “imminenti” e previsti “stasera o domani”. Una precedente decisione della Corte Suprema aveva stabilito che chi è soggetto alla misura deve ricevere una notifica tale da poter ricorrere legalmente prima della deportazione. I legali chiedono ora di bloccare temporaneamente le espulsioni.

“Se queste persone venissero rimpatriate prima che la Corte possa intervenire – si legge nella richiesta – e venissero allontanate dal Paese, la Corte perderebbe definitivamente giurisdizione secondo l’interpretazione del governo”. Il dipartimento per la Sicurezza Interna ha commentato: “Non riveleremo i dettagli delle operazioni antiterrorismo, ma stiamo rispettando la sentenza della Corte Suprema”.

Il mese scorso, il presidente Donald Trump aveva invocato l’Alien Enemies Act del 1798 per avviare in Texas il rastrellamento dei migranti venezuelani accusati di appartenere alla gang Tren de Aragua, prima di espellerli in un carcere di massima sicurezza a El Salvador.

“Il governo ha l’ordine di non espellere alcun membro della presunta classe di detenuti dagli Stati Uniti fino a nuovo ordine di questa corte”, si legge nell’ordinanza.  tgcom24.mediaset.it