Vaccini Covid scaduti, spunta un altro caso shock a Corigliano-Rossano

Vaccinato con doppia dose

La storia di Giovanni sembra essere la storia di molti. A Corigliano-Rossano i casi di falsificazione di lotti del vaccino Covid aumentano: l’hub vaccinale, all’epoca dei fatti situato in viale De Rosis dell’a.u di Rossano, è il teatro di questa terribile storia. Giovanni, che il vaccino non lo voleva neanche fare, si è ritrovato inoculato con un’unica dose di Moderna che, come lui stesso ha raccontato, “mi ha rovinato la vita”.

Subito dopo l’inoculazione, infatti, Giovanni si è sentito male: la pressione a mille, le visite di struttura in struttura che hanno confermato ipertensione, retinopatia e intorpidimento agli arti. Non solo Giovanni è stato inoculato con un vaccino che non avrebbe dovuto fare – il medico gli aveva “ordinato” di ricorrere al Pfizer – ma si è ritrovato davanti ad una terribile scoperta: il codice del lotto sul certificato rilasciato al momento del vaccino è diverso da quello dichiarato agli uffici Asl.

Quanto accaduto a Giovanni però, interessa anche altri cittadini. La stessa sorte infatti, sembra essere comune a più persone. Sempre a Corigliano-Rossano, spunta infatti un altro clamoroso caso, un copia e incolla di quanto accaduto a Giovanni. La “vittima” ha quindi presentato querela per i medesimi fatti avvenuti il medesimo giorno, per falsificazione in atti. L’avvocato Veronica Sommario, che ha in carico sia il caso di Giovanni che quello del nuovo assitito, ci informa che “siamo in attesa di iscrizione di notizia di reato“.

Alla luce di questa scioccante scoperta, le parti lese lanciano l’appello ai cittadini di fare richiesta di accesso agli atti presso gli hub vaccinali di appartenenza, per confrontare il numero di lotto contenuto nella ricevuta vaccinale agli atti con quella in proprio possesso, rilasciata al momento dell’inoculazione. La Procura, così come nel caso del signor Giovanni, sta indagando per responsabilità in ambito sanitario: dovrà quindi risalire all’autore della forzatura circa il lotto vaccinale, nonché verificare le canoniche 6 ore dall’apertura del flaconcino e dalla prima dose.

Un’esortazione a tutela dei cittadini a cui si unisce il commento amaro eppure convinto di Giovanni: “non voglio mollare. Fossi morto non sarebbe interessato a nessuno, ma sono rimasto vivo proprio per lottare”.
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