Spagna, vietato recitare il Rosario in pubblico

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Manuela Antonacci per www.iltimone.org – In Spagna è vietato recitare il Rosario, davanti alla sede del Partito socialista di via Ferraz. È quanto ha rivelato María García, presidente dell’Osservatorio per la libertà religiosa che, oltre a ricoprire questo incarico, è moglie e giornalista. In un’intervista rilasciata ad Infocatolica ha spiegato perché questo sarebbe un caso evidente di violazione della libertà religiosa. Tanto per incominciare, spiega García «Il diritto alla libertà religiosa è un diritto sia individuale che collettivo. Un credente dovrebbe avere la libertà di pregare quando e come vuole. Così come è un abuso della libertà religiosa il fatto che non si possa pregare davanti a una clinica per aborti».

Addirittura coloro che recitano il Rosario pubblicamente, vengono minacciati di essere arrestati come se fossero criminali, per questo gli avvocati cristiani si sono dati da fare per denunciare la situazione. «È una denuncia molto pertinente e appropriata -ha sottolineato García- il governo sta violando la libertà religiosa e da parte della società civile dobbiamo fare pressione affinché i diritti dei credenti siano rispettati. Questo è un attacco alla libertà religiosa, quindi lo includeremo nel Rapporto sugli attacchi alla libertà religiosa 2023. Inoltre, alcuni volontari, tra cui il sottoscritto, e alcuni membri del Consiglio Consultivo si recheranno in questi giorni presso la parrocchia di via Ferraz per sostenere i credenti che reciteranno il Rosario ed eserciteranno liberamente il loro diritto alla libertà religiosa».

Peraltro García spiega anche come tutto questo costituisca un precedente grave, se si pensa che, ultimamente, nel codice penale l’atto di pregare davanti ad un centro abortivo venga considerato addirittura una forma di molestia. «Nell’ultima Commissione di monitoraggio del Piano di contrasto ai crimini d’odio avevamo chiesto al ministro degli Interni, Grande-Marlaska, perché vietano di pregare davanti a un centro dove si praticano aborti. Ci ha detto: “Non dovrei rispondervi, ma lo farò”. E poi ha detto che molti di questi credenti molestano. Ho potuto verificare, invece, con i miei occhi che i credenti che cercano di sostenere la donna non molestano mai».

Per cui García si aspetta che di questo passo il ministro vieterà di pregare anche sulle porte delle chiese di Madrid e per questo, sostiene, occorre un’azione massiccia di preghiera: «Sì. Quando vengono violati i diritti fondamentali, dobbiamo unirci per difenderli, e perché tutto ciò venga rimbalzato dai media, un’azione massiccia è proprio necessaria».

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