Speranza e Magrini indagati, accuse pesanti: c’è anche l’omicidio plurimo

Speranza e Magrini

di Andrea Zambrano per https://lanuovabq.it/ – L’ex ministro della Salute Roberto Speranza e Nicola Magrini, allora direttore generale dell’Aifa, risultano indagati dalla Procura della Repubblica di Roma per svariati reati, tra cui l’omicidio plurimo. La notizia è emersa , mercoledì 22 novembre, nel corso della trasmissione Fuori dal Coro condotta da Mario Giordano, che ha mandato in onda un servizio di Marianna Canè sugli Aifa leaks.

E sono proprio gli Aifa leaks, ovvero lo scoop della trasmissione Mediaset sui silenzi e le omissioni degli effetti avversi da vaccino anti-Covid ad essere alla base della decisione del procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi di iscrivere l’ex titolare della Salute nel registro degli indagati.

L’esposto era stato presentato nel maggio scorso dagli avvocati Angelo Di Lorenzo e Antonietta Veneziano di Avvocati liberi (la Bussola ne parlò nel silenzio generale QUI) e portava la firma, oltre che di Ascoltami, il comitato che raggruppa oltre 4200 danneggiati da vaccino covid, anche dell’associazione Operatori sicurezza Associati, del sindacato Finanzieri Democratici (SFD), del sindacato di Polizia LES e di Laura Granato, già senatrice nella scorsa legislatura.

Si tratta di una notizia che ha del clamoroso e che potrebbe aprire scenari nuovi e insperati nella battaglia sul riconoscimento legale degli effetti avversi.

Nel servizio, Marianna Canè ha elencato alcune delle imputazioni per cui la Procura di Roma ora indagherà, tra cui il falso ideologico e l’omicidio plurimo e ricordato il contenuto degli Aifa leaks, andati in onda nelle puntate della scorsa stagione di Fuori dal Coro. Da quell’inchiesta poi è scaturita l’indagine.

Nelle comunicazioni di cui FdC era venuta in possesso si dava conto di dirigenti dell’Agenzia del farmaco che, nel gennaio 2021 – dunque all’inizio della campagna vaccinale – parlavano di «pazienti fragili che rientrano nella popolazione dei non studiati» mentre erano emersi da subito i primi effetti avversi segnalati attraverso la farmacovigilanza. A queste segnalazioni i vertici di Aifa replicavano con l’ordine di mettere tutto a tacere.

«Non conviene stuzzicare il can che dorme, per ora non si esce con niente» e «11 segnalazioni su bambini allattati al seno. Togliamo?», erano alcune delle comunicazioni date dai vertici istituzionali dell’ente di controllo del farmaco, che aveva invece l’obbligo di avvertire subito delle problematicità che stavano emergendo.

Bugie e omissioni portate alla luce da Fuori dal coro e raccolte da pochissimi mezzi di informazione, tra cui la Bussola, di cui nessuno è sembrato preoccuparsi. Tranne ora la Procura. I documenti scovati e portati all’attenzione del pubblico vedevano l’Aifa, che dipende strettamente dal Ministero della Salute, per lo più attraverso mail aziendali interne, invitare a «non indicare la mancanza di efficacia», e: «occorre imparare a non rispondere se vogliamo sopravvivere». In questo modo sono state ignorate tutte le segnalazioni avverse, che in alcuni casi hanno portato anche alla morte di tanti danneggiati.

«È arrivato il momento di fare giustizia dopo che per anni i danneggiati sono stati demonizzati e insultati», ha detto nel servizio Giada Maslovaric, psicologa che sta seguendo da vicino il Comitato Ascoltami, fondato da Federica Angelini e da altre danneggiate dopo aver raccontato in esclusiva e con grande coraggio le loro drammatiche testimonianze proprio alla Bussola.

Così Aifa, secondo l’accusa, avrebbe messo tutto a tacere. Anche le «segnalazioni su eventi avversi post vaccinali in persone già guarite dal covid». Il motivo? «Così si uccide questo vaccino», diceva Magrini ai suoi sottoposti.

Aifa dati occultati

«Perché salvare il vaccino era più importante che salvare le persone», ha commentato Marianna Canè concludendo il servizio, che apre una fase nuova nel rapporto tra la politica e il tema degli effetti avversi, sempre ignorato, nonostante le evidenze cliniche di migliaia di danneggiati che ancora chiedono cure e ascolto.

Ora per Speranza si apre una partita complicata. Il suo caso dovrà essere affrontato dal Tribunale dei ministri che ha 90 giorni di tempo per autorizzare le indagini sulla Procura o respingerle. Potrebbe finire in nulla come finì l’inchiesta della Procura di Bergamo sulla mancata istituzione delle zone rosse in Val Seriana? Difficile dirlo, certo questa volta gli elementi portati all’attenzione chiamano direttamente in causa Aifa e Speranza, che dovranno ora dimostrare di non essere stati a conoscenza di alcuna evidenza, cosa che gli Aifa leaks, invece, si incaricherebbero di dimostrare.

Nell’esposto presentato i reati indicati erano pesanti: dalla corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318) alla corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (319). Ma nel testo venivano anche ravvisati nell’ordine: le false dichiarazioni, la falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, l’omicidio, la lesione personale e la somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica. Ora si vedrà come procederà l’indagine, ma la notizia è già importante per tutti i danneggiati perché costringerà la politica a fare i conti con un elefante nella stanza, che non si è mai voluto vedere.

In trasmissione era presente dal pulpito anche la fondatrice del Comitato Ascoltami Federica Angelini (leggi QUI la sua prima intervista rilasciata proprio alla Bussola nell’agosto 2021, quando nessuno denunciava gli effetti avversi), che ha chiesto che il tribunale dei ministri non si fermi: «Abbiamo bisogno di verità e giustizia per tutti e non parlo solo di noi danneggiati», ha dichiarato la Angelini al nostro giornale.

«Chiedo al ministro della Salute Schillaci che finalmente si faccia carico della nostra situazione e del nostro inferno, che va avanti da quasi tre anni. Chiediamo che le istituzioni si occupino di noi, come avrebbero dovuto fare, per la verità, fin dall’inizio. Invece ci hanno ignorati, silenziati e tenuti nascosti. È arrivato il momento che emerga tutta la verità, non solo le bugie emerse dall’inchiesta di Fuori dal Coro, ma anche tutte le problematicità di questa campagna vaccinale disastrosa», ha concluso la Angelini alla Bussola.

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K