Milano, raddoppiate in 4 anni le violenze sessuali

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Sette provvedimenti cautelari su dieci a Milano, disposti dal gip e dal gup, nei primi 10 mesi del 2023, sono per reati di genere. E tra il 2019 e il 2023 sono raddoppiate, a Milano, le denunce (e le indagini) per violenza sessuale. Lo ha detto Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano, in una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche la presidente della quinta sezione penale, Elisabetta Canevini, e la procuratrice aggiunta Letizia Mannella, che guida il pool fasce deboli della procura milanese. Nel 2019 erano aperti 339 fascicoli per violenza sessuale a carico di persone note, mentre sono saliti a 517 da gennaio ad agosto del 2023. Impennata anche dei fascicoli contro ignoti: da 171 nel 2019 a 420 nel 2023, fino ad agosto. Sommando tutto, si arriva a poco più di 500 fascicoli nel 2019 e a quasi 1.000 nei primi otto mesi del 2023.

In aumento anche le denunce per violenza sessuale di gruppo (da 20 a 53) e per maltrattamenti (da 1.510 a 2.053 fascicoli con indagati). Per la procuratrice aggiunta Mannella, l’aumento di denunce per reati di violenza di genere ha una ‘faccia’ positiva: dimostra che le vittime hanno una crescente fiducia sia nelle forze dell’ordine sia nella magistratura. Tuttavia Mannella ha sottolineato che le denunce sono particolarmente esigue presso determinate comunità di stranieri, come quelle asiatiche, ma anche quella egiziana, e ciò sarebbe dovuto, fra l’altro, alla difficoltà di esprimersi in italiano.

I processi per violenze, stalking e maltrattamenti si chiudono con assoluzioni in quasi la metà dei casi; e il 23% si chiude con il “non luogo a procedere”, soprattutto nei casi in cui è passato molto tempo tra la denuncia e l’audizione della vittima. In questo lasso di tempo, la vittima non raramente ritira o minimizza le sue dichiarazioni iniziali. Ma i processi specifici per violenze sessuali sono quelli con la percentuale più alta di condanne: nei riti abbreviati più del 70%, in quelli ordinari più del 60%. La presidente della quinta sezione penale, Elisabetta Canevini, ha sottolineato che i reati di violenza sessuale sono “trasversali” sia per le vittime sia per chi li commette, nel senso che attraversano tutti gli strati della società. Ma si nota, più che altro, un abbassamento dell’età media, sia delle vittime sia degli autori.
Vittime e autori sempre più giovani

In particolare, il 45% degli imputati a Milano per reati di genere ha tra i 18 e i 45 anni; più in dettaglio, il 25% ha tra i 26 e i 35 anni; il 20% ha tra i 18 e i 25 anni. Questi dati sono aggiornati al 31 ottobre. “Un aumento della soglia di giovani adulti che ci preoccua molto, perché evidentemente il modello di patriarcato culturale e di predominio maschile è ancora fortemente presente nelle giovani generazioni”, ha commentato Roia. La prevalenza delle fasce giovani si trova anche tra le vittime: il 25% ha tra i 26 e i 35 anni, il 20% ha tra i 18 e i 25 anni. “Le giovani donne denunciano più che in passato, ma si ribadisce che il predominio maschile si perpetua nelle relazioni dei giovani adulti”, ha spiegato Roia. Tra gli imputati, il 60% è italiano (+1% rispetto al 2022), mentre lo è il 73% delle vittime (+9% rispetto al 2022).
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