Niente più “Anne Frank”, ma un nome “più a misura di bambino” e senza “background politici”. Con questa motivazione un asilo di Tangerhuette, in Germania, ha deciso di darsi un nuovo ‘brand’ eliminando l’intitolazione alla giovane ebrea deportata e uccisa dai nazisti tedeschi nel campo di concentramento di Bergen Belsen nel 1943. Una scelta che ha sollevato accese polemiche nel Paese.
Secondo quanto riportano i media locali, il cambio di nome era stato deciso già da tempo, ben prima che lo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas riportasse in auge il tema dell’antisemitismo in Germania e in Europa. La richiesta era stata avanzata da genitori e dipendenti dell’asilo, ed è stata accolta dalla dirigenza dell’istituto. Linda Schichor, a capo dell’asilo, ha spiegato che l’idea è di ribattezzare il nido “World Explorer”, che, a suo avviso, sarebbe un nome “più a misura di bambino”. La storia di Anne Frank, invece, sarebbe difficilmente comprensibile per i bambini piccoli e per “genitori con un retroterra di immigrazione”, spiega sempre la direttrice. Meglio, dunque, un nome “senza alcun riferimento politico”, tanto più alla luce del conflitto in Medio Oriente.
L’iniziativa dell’asilo, per il momento, resta congelata. Il sindaco di Tangerhuette, Andreas Brohm, ha fatto sapere che al momento non è stata ancora presa una decisione definitiva. Contro il cambio di nome si è espresso il vicepresidente del Comitato internazionale di Auschwitz, Christoph Heubner, che ha chiesto di riconsiderare la scelta dell’istituto. “Se dovessi dare un consiglio, cari cittadini di Tangerhuette, consiglierei ad Anne Frank di lottare e di non andarsene senza dire una parola” prima di “essere nuovamente cacciata dalla sua patria tedesca”, ha detto Heubner.
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