Incubo nella struttura di una coop: disabili legati e segregati per giorni

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Bologna – Legati con il nastro adesivo da pacchi. Buttati a terra, a dibattersi nei loro incubi, tra agitazione e paura. Lasciati a disperarsi anche per giorni nei loro bisogni. Questo era, secondo i carabinieri del Nas e della compagnia di Borgo Panigale, il trattamento riservato agli ospiti della struttura ‘protetta’ privata per disabili psichiatrici Villa Angelica di Bazzano, gestita dalla coop Altius. Le indagini dei militari dell’Arma, che venerdì hanno portato all’esecuzione di sei misure cautelari, sono partite la scorsa estate. E hanno portato alla luce, attraverso accertamenti tecnici, l’incubo che vivevano gli ospiti, anche giovanissimi, della struttura.

A finire ai domiciliari, con l’accusa di maltrattamenti e sequestro di persona, è stata la psicologa responsabile della struttura, Katja Colombo, 56 anni, mentre per cinque dei suoi collaboratori, che rispondono degli stessi reati, è stato disposto il divieto di avvicinamento alle vittime. Un altro dipendente della coop risulta indagato.

Le indagini sono state coordinate dal pm Marco Imperato e sono partite dalla denuncia sporta da un ex lavoratore della struttura. Che, presentandosi ai carabinieri della stazione di Bazzano, aveva mostrato la fotografia, più che esplicita, di un paziente legato a terra con del nastro adesivo. Nel corso di questi mesi i Nas e i colleghi di Borgo Panigale sono riusciti a ricostruire come non si trattasse di una condotta – sebbene gravissima- episodica: ma di una prassi, consolidata all’interno della struttura.

Stando a quanto emerso, sarebbe stata proprio la responsabile a invitare gli altri del suo staff a utilizzare le pratiche di contenimento tanto brutali. Che sarebbero state usate, in particolare, all’interno di una ‘stanza morbida’ realizzata nel seminterrato. Qui, i pazienti venivano portati non solo quando erano in preda a crisi difficili da arginare, ma nella piena discrezionalità degli operatori, anche quando volevano punirli per qualcosa che avevano fatto e persino in ottica ‘preventiva’. Ancora, sempre stando a quanto accertato nel corso delle indagini, la responsabile avrebbe anche modificato le terapie farmacologiche degli ospiti, aumentando la dosi, senza confrontarsi con i medici che li avevano in cura. Sapevano di stare sbagliando. Lo dimostra un’intercettazione, che capta il dialogo tra due operatori: “Nel caso venga il Nas – dice uno all’altro – tiriamo fuori quello che sta nella camera morbida e cerca di prendere tempo”.

Adesso, la struttura è stata chiusa; la camera morbida sequestrata per verificare che fosse a norma; e i pazienti, meno di una decina, tra cui alcuni minorenni, sono stati presi in carico dall’Ausl, che li ha trasferiti in altre strutture accreditate.

Villa Angelica era nata appena due anni fa. Nella presentazione, sulla home del sito si legge: “Le finalità che Altius si prefigge ed i valori ai quali si ispira, sono: la mutualità, la solidarietà, la giustizia sociale, la centralità della persona, una equilibrata distribuzione delle responsabilità, la democraticità interna, un lavoro non strutturato sullo sfruttamento, l’etica, il rispetto dell’ambiente naturale ed umano”. Tutti valori che, se le accuse verranno confermate, sono stati completamente sporcati dagli indagati.
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